Giovedì 29 maggio, presso “l’Università Sapienza di Roma”, nel dipartimento Iso, Istituto italiano di studi orientali, si è svolta la Giornata di studio “Storia degli studi orientali in Italia. Tradizione, evoluzione e attualità di un sapere plurale”. Coordinamento Scientifico del professor Bruno Lo Turco e la professoressa Carmela Mastrangelo. L’evento viene realizzato sulla scia della pubblicazione del fascicolo della Rivista degli Studi orientali, ricordando la storia della Scuola orientale romana. Durante gli interventi, che si pongono come obiettivo di formare un pensiero critico riguardo gli studi orientali, comprendendo le implicazioni storiche, ideologiche e metodologiche, gli argomenti analizzati hanno coperto una vasta area di studi partendo dalla loro istituzionalizzazione nella Scuola orientale romana. Vengono portati alla luce anche le figure importanti, istituzioni e patrimoni documentari che attestano l’importanza degli studi orientali in Italia.
Nella mattinata, importanti nomi, di studiosi che hanno offerto il loro contributo per la nascita della scuola orientale, sono stati analizzati e approfonditi. Tra i quali Baldassarre Labanca, di cui ne ha parlato Simone Petrillo, mettendo in primo piano le sue motivazioni filosofico-religiose. Facendo emergere nei suoi studi la Storia del Cristianesimo e la religione Cristiana, venendo impiegato successivamente nella cattedra di Storia delle Religioni. Dopo alcune delucidazioni viene quindi messa in discussione la sua presenza all’interno degli studi Orientali, interrogandosi anche rielative alle differenze riguardo i termini “ierografia”: studio di una particolare religione e “ielogia”: uno studio compartivo della religione. Nell’intervento seguente Laura Lettere prende in esame la figura di Giuliano Bertuccioli, discutendo riguardo l’interpretazione del buddhismo cinese, facendo emergere scelte ideologiche ricorrenti. Il buddhismo in Cina venendo considerata una religione straniera, sviluppando così contro di essa una vera e propria avversione, subendo anche le conseguenze di una letteratura minore, subendo di conseguenza una mancata considerazione, nonostante in realtà in realtà sia una religione importante. Gli interventi mattutini si concludono con l’intervento del professor Mario Prayer, che spiegherà l’opera di Carlo Formichi, diviso tra l’impegno tra istruzione e adesione al regime dittatoriale in Italia. Con l’arrivo del regime è stato cancellato tutto il lavoro da lui svolto dimenticando i suoi fondamentali lavori sull’India, lasciando i suoi studi sulla filologia riguardo l’India e Bhudda. La giornata è stata un’occasione per confrontarsi con realtà culturali interessanti da scoprire e con un grande bagaglio culturale. Attraverso la visione di figure importanti tramite un’analisi approfondita.
A cura di Umberto Lanzara.

