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Salone dell’editoria sociale: dal 2 al 4 novembre, a Roma, per costruire “Oggi e domani”

Il Salone dell’editoria sociale è una finestra sulle storie del mondo e, giunto alla sua decima edizione, quest’anno il titolo funge già da tema: “Oggi e domani”.

Paura e rabbia, nazionalismo e razzismo conquistano sempre più vaste fasce di opinione pubblica che si chiude in sé stessa, contaminano una società corrosa dall’individualismo e dal rancore. Non solo la democrazia vive un momento di grande difficoltà, ma viene anche meno l’efficacia di molti di quegli anticorpi – il “sociale” con le sue organizzazioni, la cultura con le sue produzioni – che un tempo agivano da argine.

Da venerdì 2 novembre a domenica 4, negli spazi di Porta Futuro a Roma, si proverà ad avviare una riflessione critica  sui “tempi difficili” che stiamo attraversando, con il modus operandi previsto dall’iniziativa promossa dalle Edizioni dell’asino, dalla rivista Gli Asini, dalle associazioni Lunaria e Gli Asini in collaborazione con Redattore sociale e Comunità di Capodarco: più di trenta incontri tra tavole rotonde, presentazioni di libri, ospitate. seminari, film e dibattiti promossi da case editrici e organizzazioni del terzo settore.

La mission comune? Creare un’occasione per “cercare di orientarci, oggi, in una fase opaca e turbinosa della nostra storia e per costruire una prospettiva diversa, più giusta, per la nostra società di domani”, spiegano gli ideatori del Salone Goffredo Fofi e Giulio Marcon.

Dedicata allo scrittore Alessandro Leogrande, la corrente edizione del Salone apre al panorama delle storie internazionali: quelle raccontate dalla scrittrice svedese Elisabeth Åsbrink, che discuterà del suo ultimo libro, 1947 (Iperborea), con Goffredo Fofi e Nicola Villa della rivista Gli Asini; quelle dell’economista e sociologo senegalese Felwine Sarr, che presenterà il suo manifesto Afrotopia; quelle delle giornaliste Paola Caridi, Lucia Sgueglia, Junko Terao e delle altre partecipanti all’incontro sul “racconto degli esteri al tempo dei populismi”, coordinato da Giuliano Battiston, curatore del Salone dell’editoria sociale. E infine quelle, più poetiche e più vicine a noi, che il poeta siciliano Nino De Vita ha raccolto in C’erano tutti nella grande aia, il volume della casa editrice orecchio acerbo illustrato dal disegnatore Armin Greder.

Tra le novità di questa edizione, la formula dei seminari lunghi, aperti alla discussione con il pubblico: “Pedagogia e profezia. Scuola, cultura e società”, con lo scrittore Giuseppe Montesano, il sociologo Stefano Laffi e l’educatrice Federica Lucchesini; “Dove va l’Italia? Economia, diritti e società”, con Linda Laura Sabbadini, Chiara Saraceno, Michele Cangiani, Luigi Ferrajoli e il direttore dell’associazione Collettiva, Giulio Marcon. L’indecenza del potere accomuna incontri e discussioni su libri e riviste: le lettere di Karl Marx a Friedrich Engels, gli scritti politici di George Orwell curati da Vittorio Giacopini, le riflessioni del critico inglese Mark Fisher “oltre il realismo capitalista”, il primo numero della rivista Jacobin Italia, che verrà presentato domenica 4 novembre dai redattori e da Christian Raimo e David Broder.

Il rapporto tra arte e società è al centro di molti appuntamenti: venerdì 2 novembre con la proiezione di Sorelle d’Italia, il film documentario di Daniele Gaglianone e Stefano Collizzolli sull’accoglienza spontanea dei migranti, introdotto dalla giornalista Annalisa Camilli; sabato 3 con la tavola rotonda sul “cinema del no” con i registi Damiano e Fabio d’Innocenzo, Matteo Garrone, Alice Rohrwacher e Stefano Savona; domenica 4 con la discussione su “Raccontare il presente: inchiesta e narrazione”, coordinata da Carola Susani, con Gianfranco Bettin, Nicola Lagioia e Gianluigi Simonetti. Come nelle edizioni precedenti, sono previsti alcuni omaggi ai “maestri necessari”: Linda Bimbi, Danilo Montaldi e, come evento conclusivo del Salone dell’editoria sociale, Fabrizia Ramondino, che verrà ricordata con una tavola rotonda e con le letture affidate ad Anna Bonaiuto.

A discapito di ogni fatalismo e contro ogni rassegnazione, per domani bisogna ricostruire al più presto un punto di vista critico su ciò che succede intorno a noi e individuare le strade di un capovolgimento dell’attuale ordine delle cose. Non solo parlandone, riflettendo e discutendo, ma anche impegnandosi concretamente: con la testimonianza individuale e collettiva, con la disobbedienza civile, con la coerenza tra mezzi e fini.

È questo il filo rosso degli incontri, delle presentazioni di libri e delle conferenze organizzate nel corso della decima edizione del Salone dell’editoria sociale: un contributo per cercare di orientarci, oggi, in una fase opaca e turbinosa della nostra storia. E nello stesso tempo per costruire una prospettiva diversa, più giusta e accettabile, per la nostra società di domani.

Ingresso libero. Il programma completo, di seguito:

http://www.editoriasociale.info/wp-content/uploads/2018/10/programma-light-2018.pdf

Nicoletta Labarile

 

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