Sta per abbattersi su Roma un’onda di colori, orgoglio e rivendicazioni: il Roma Pride 2025 è pronto a invadere la Capitale con la sua forza inclusiva e politica. Il corteo, previsto per il 14 giugno con partenza da piazza della Repubblica, rappresenta il culmine di una manifestazione che ogni anno cresce in partecipazione, passione e significato. Quest’anno, lo slogan scelto è “Fuorilegge”, tratto dall’omonima canzone presentata da Rose Villain a Sanremo: un richiamo potente a chi ancora oggi viene trattato come un corpo estraneo nella società.
Proprio Rose Villain sarà la madrina di questa 31esima edizione, e ha promesso di non sfilare semplicemente su un carro, ma su una vera e propria “astronave”: «Perché nel 2025 c’è ancora chi considera chi è diverso come un alieno», ha dichiarato con ironia pungente.
Il Pride non sarà solo un giorno di festa, ma un’intera stagione di eventi che prenderà vita dal 28 maggio all’8 giugno presso le Terme di Caracalla. Un’area di oltre 8.000 metri quadri ospiterà dibattiti, concerti, spettacoli e momenti di confronto culturale e politico. Aprirà la Pride Croisette Leo Gassmann, seguito da artisti come BigMama, Karma B, Bianca Berlinguer, Vladimir Luxuria, Francesca Pascale e tanti altri. Un calendario fitto che promette di unire arte e attivismo.
Non mancano le polemiche. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha confermato la sua presenza, fascia tricolore al petto, come segnale forte di supporto istituzionale. Diversa la posizione del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ancora assente: «Se ha cambiato idea, lo aspettiamo in piazza», ha dichiarato Mario Colamarino, portavoce del Pride. Il riferimento è al patrocinio regionale revocato lo scorso anno dopo le proteste dei Pro Vita: una ferita ancora aperta.
Anche la Chiesa è entrata nel dibattito. Dopo le parole del papa Leone XIV, che ha ribadito la visione tradizionale della famiglia, Colamarino ha lanciato un appello: «Ci sono tante persone LGBT nella Chiesa. Sarebbe bello sentire parole più accoglienti. Il Giubileo LGBT di settembre non deve essere cancellato».
A dare un volto simbolico alla lotta sarà Genderella, la mascotte di quest’anno: una figura senza sesso né età, paladina dell’uguaglianza e dell’autodeterminazione. Il manifesto della manifestazione parla chiaro: «Ci hanno derise, cacciate, picchiate. Ma noi gridiamo ancora più forte. Nessuna legge ingiusta ha mai fermato una rivoluzione».
Tra i sogni ancora da confermare, la possibile partecipazione di Vivian Jenna Wilson, figlia transgender di Elon Musk. «Ci stiamo lavorando», fa sapere Colamarino, «ma se non sarà per giugno, ci sarà un’altra occasione».
Il Roma Pride 2025 non sarà solo una festa. Sarà resistenza, visibilità, orgoglio. Sarà la voce di chi, oggi più che mai, ha deciso di non arretrare.
Articolo di Matilde Trippanera