Pronti a riscoprire la bellezza del movimento artistico d’avanguardia della Roma del secondo dopoguerra?
Dal 12 maggio al 20 giugno vi aspetta nella capitale l’esposizione di “1950-1970. Due decenni di arte a Roma”: tutte opere che verranno esposte nella galleria d’arte AL Fine Art di via Margutta 54.
Infatti, questo è un progetto artistico nato dalla collaborazione tra le due gallerie d’arte di Antonacci Lapiccirella (Al Fine Art) e Matteo Lampertico (ML Fine Art).
Da oggi è dunque iniziata questa innovativa mostra, grazie ad un progetto di qualità che permette di riassaporare il valore artistico delle opere d’arte presenti a Roma negli anni ’50, ’60 e ’70 del Novecento. Si tratta di una mostra volta a far immergere i visitatori in questi due intensi decenni romani di arte cosmopolita, non soltanto italiana. Infatti, l’arte vissuta a Roma in quel periodo, ha visto la presenza di un mix di talenti artistici internazionali!
Tra i nomi più importanti spiccano quelli dell’artista americano Robert Rauschenberg, avanguardia statunitense degli anni ’50, e dell’italiano Alberto Burri, noto per le sue opere azzardate e super innovative quali, i “Neri” e le “Muffe”.
Il legame più forte infatti, fu quello tra la New York e la Roma di quell’epoca, che contribuì al fiorente incontro tra questi eclettici e brillanti artisti: parliamo di figure di spicco come Carla Accardi, Afro, Gastone Novelli, Bice Lazzari, Leoncillo Leonardi, Jannis Kounellis, Mario Schifano e Salvatore Scarpitta; per non parlare dell’insolita e affascinate arte della libertà gestuale e materica di Toti Scialoja e di Mimmo Rotella.
Molti di questi artisti appena citati, fecero parte del movimento post-cubista del secondo dopoguerra.
Vediamo alcune, tra le opere più belle che saranno esposte in questa mostra davvero unica e imperdibile. Una, è l’opera di Mario Schifano “En plein air” del 1963, dove è possibile ammirare una natura alquanto originale e suggestiva. Decisamente enigmatiche, sono poi le opere di Jannis Kounellis “Alfabeti” del 1960-’62, ovvero una serie di quadri in cui l’artista ritrae con armonia, segni linguistici e matematici. Altre artiste che esplorano la bellezza del segno, sono anche Bice Lazzari e Carla Accardi, enfatizzando l’arte dell’astrazione geometrica negli anni ’70. Infine, spiccano le opere di Gastone Novelli, come “Campo di giochi” del 1965 che, in modo differente, mettono sempre in risalto il trionfo del segno e della geometria, in cui si enfatizza la libertà artistica, mostrando l’assenza di vincoli.
Insomma, se siete interessati a conoscere questa singolare arte di cultura mondiale, non vi resta che recarvi subito alla galleria romana di via Margutta 54!
ALESSIA COLOMO