
Il 28 febbraio 2025, presso l’Aditorium Parco della Musica Ennio Morricone, si è tenuta la conferenza stampa de Il Nibbio, diretto da Alessandro Tonda. Dopo la proiezione riservata alla stampa, il regista e il cast hanno risposto alle domande del pubblico in sala.
Il film, scritto da Sandro Petraglia, racconta la storia di Nicola Calipari (interpretato da Claudio Santamaria), funzionario del SISMI e agente segreto italiano, ucciso a Baghdad il 4 marzo 2005 mentre preparava il rientro in Italia della giornalista Giuliana Sgrena, sequestrata un mese prima. L’ambientazione del film si concentra sui 28 giorni successivi al rapimento della Sgrena (interpretata da Sonia Bergamasco), ripercorrendo le trattative affrontate da Calipari per riportarla in Italia, fino alla sua tragica morte, per colpi d’arma da fuoco a bordo di una Toyota grigia.
Il regista, Alessandro Tonda, e l’interprete Claudio Santamaria, raccontano come hanno lavorato per rendere la figura di Calipari in qualche modo autentica, vista la poca documentazione a riguardo. Il regista e la produzione hanno voluto precisare che il film non si colloca né come opera politica né come racconto intimo: si tratta di un film di genere su un personaggio etico. La pellicola è strutturata su tre livelli narrativi: il sequestro della giornalista Giuliana Sgrena, le trattative per la sua liberazione e le scene che ritraggono Nicola Calipari nel contesto familiare. Un racconto che si configura come una spy story “atipica” per il nostro cinema italiano, con l’obiettivo di dare una “spinta emotiva” al pubblico. La realizzazione del film ha rappresentato per il regista, il cast e l’intera produzione, una doppia responsabilità: da un lato, per l’importanza delle tematiche trattate; dall’altro, per la necessità di rendere giustizia alla memoria di Calipari, attraverso un prodotto cinematografico di qualità.
Ma chi era Nicola Calipari?
Nicola Calipari era un “uomo di Stato”, lo definiscono alcuni; altri, un simbolo di integrità. Il ricordo della sua figura è necessario, soprattutto per il peso e l’attualità della sua scelta, visti i tempi recenti (caso Sala). Il suo stesso interprete, Claudio Santamaria, ha dichiarato: «per me Nicola Calipari rappresenta l’Italia che vorrei, un Paese in cui ideali come coraggio, dedizione e senso del dovere vengono riconosciuti e valorizzati». Si potrebbe dire che il suo impegno nel ruolo, non è stato solo attoriale, ma anche morale, consapevole dell’impatto che questa figura ha avuto sulla storia recente.

A vent’anni dalla morte di Nicola Calipari, il film riceverà il Nastro della Legalità, in occasione della premiere del 4 marzo all’Auditorium Parco della Musica. Questo prestigioso riconoscimento, assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI), è stato definito dalla presidente Laura Delli Colli e dalla vicepresidente Fulvia Caprara: «un atto di militanza cinematografica, un riconoscimento obbligato».
Il Nibbio racconta una storia di coraggio: quella di un uomo al servizio non dello Stato, ma dello Stato che avrebbe voluto. Il sacrificio di Nicola Calipari rimane una traccia indelebile nella memoria collettiva, e dal 6 marzo il pubblico avrà la possibilità di conoscere e rivivere la sua storia sul grande schermo.
Link official trailer: https://www.youtube.com/watch?v=WFxQC73mY5c
Durante la conferenza, il regista e Claudio Santamaria hanno risposto alle nostre domande.