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MASH-UP ALTMAN 20 novembre – 21 dicembre 2025 Palazzo Esposizioni Roma – Sala Cinema

Dal 20 novembre al 21 dicembre 2025, presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma verrà  celebrato attraverso una rassegna cinematografica, ma non solo,  il centenario della nascita di Robert Altman, figura imprescindibile nella storia del cinema mondiale, con una rassegna che ne ripercorre l’opera attraverso una selezione significativa dei suoi film più emblematici. L’iniziativa, curata da Marco Berti e Francesca Pappalardo, nasce dalla volontà del Palazzo Esposizioni di consolidare il proprio ruolo come spazio culturale multidisciplinare, capace di coniugare arti visive, cinema, musica e pensiero critico, in dialogo costante con la contemporaneità.

Il Palazzo delle Esposizioni, cuore pulsante della scena culturale romana, non è solo un luogo espositivo, ma un laboratorio di idee e visioni, dove il cinema trova una sua casa privilegiata. La Sala Cinema, in particolare, si distingue per una programmazione attenta e raffinata, che alterna retrospettive, rassegne tematiche e incontri con autori, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva e stimolante. In questo contesto, la scelta di dedicare un tributo a Robert Altman assume un significato profondo: non solo per la grandezza del regista, ma per la sua capacità di interrogare il presente con uno sguardo lucido e provocatorio.

Robert Altman è stato un maestro nel costruire narrazioni corali, dove le voci si sovrappongono, si contraddicono, si perdono e si ritrovano, come in una partitura musicale dissonante e affascinante. I suoi film non offrono risposte, ma pongono domande, e lo spettatore è chiamato a orientarsi in un universo frammentato, dove la verità non è mai univoca. La sua regia, apparentemente caotica, è in realtà un esercizio di precisione e profondità, capace di cogliere le sfumature dell’animo umano e le contraddizioni della società americana, che Altman ha raccontato con ironia, amarezza e una straordinaria libertà espressiva.

Sarà possibile vedere e rivivere un’ampia selezione della sua straordinaria produzione registica, veri e propri capolavori, quali: MashNashvilleI protagonistiAmerica oggiGosford ParkRadio America. Altman ha saputo raccontare l’universo femminile con una sensibilità e una profondità che pochi altri registi hanno raggiunto. Lo ha fatto attraverso una serie di opere che, pur diverse tra loro, compongono un ideale percorso di esplorazione dell’identità, della solitudine e della percezione. In Quel freddo giorno nel parco, ci immergiamo in un’atmosfera sospesa, dove il desiderio e l’incomunicabilità si intrecciano in modo inquietante. Images ci trascina in un labirinto mentale, dove la protagonista si confronta con le proprie visioni e con una realtà che si sgretola. Tre donne è forse il vertice di questa indagine, un film che sfuma i confini tra personalità, sogno e imitazione, mentre Jimmy Dean, Jimmy Dean chiude il cerchio con un ritratto corale e malinconico di donne che si aggrappano a miti lontani per dare senso al presente.

Ma Altman non si è fermato lì. La sua curiosità lo ha portato a smontare i generi cinematografici, a reinventarli, a svuotarli dei loro eroi e delle loro certezze. Nel western I compari, la frontiera non è più epica ma umida, opaca, avvolta da nebbie e oppio, dove l’eroismo si dissolve in una comunità fragile e disillusa. In Il lungo addio, il noir si trasforma in una riflessione sul disorientamento moderno: il detective Marlowe non solo perde il filo dell’indagine, ma persino il gatto, simbolo di un ordine che non esiste più. E in Gang, Altman ci mostra la quotidianità dei rapinatori, senza romanticismi, con uno sguardo che coglie il banale e il tragico della loro esistenza.

Ogni film è un tassello di un mosaico che non vuole essere completato, ma continuamente interrogato. Altman ci spinge a guardare oltre la superficie, a mettere in discussione le narrazioni dominanti, a cercare il senso nei frammenti.

La rassegna si propone di restituire questa complessità, attraversando le diverse fasi della sua carriera: dai film più celebri, che hanno segnato la storia del cinema, alle opere meno conosciute, ma altrettanto significative per comprendere la sua poetica. Altman ha saputo reinventare i generi, decostruire i miti, dare voce ai margini, esplorare l’identità femminile con una sensibilità rara, e soprattutto ha sempre rifiutato le convenzioni, scegliendo la strada più impervia, quella della verità scomoda e del racconto non lineare.

In un’epoca dominata dal rumore e dalla velocità, il suo cinema ci invita a rallentare, a osservare, a pensare. Il titolo della rassegna, che gioca con il nome di uno dei suoi capolavori e con una tecnica musicale contemporanea, è un monito: nel frastuono del presente, tra slogan, notifiche e distrazioni, Altman ci ricorda l’importanza di restare vigili, critici, umani.

Le proiezioni si svolgeranno nella Sala Cinema del Palazzo Esposizioni, in via Milano 9a, con ingresso libero fino a esaurimento posti. La prenotazione è consigliata e può essere effettuata sul sito ufficiale www.palazzoesposizioniroma.it, a partire dalle ore 9.00 del giorno precedente la proiezione e fino a due ore prima dell’inizio.

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