“La bellezza è un’emozione che trova la sua genesi nelle tracce delle memorie inconsce lasciate dagli occhi e dal volto della madre” questa è una citazione presente nella copertina del saggio “La madre, la bellezza” di Ida Venturi, libro che sarà presentato domani a Roma.
Un viaggio alla scoperta sul significato della bellezza femminile e del suo legame con la figura materna, l’archetipo per eccellenza degli immaginari umani.
Il saggio verrà discusso da Ida Venturi il 27 maggio 2025, pressi il Palazzo delle Esposizioni di Roma (ingresso Via Milano) dalle ore 15 alle ore 17. Ida Venturi, medico e psicoterapeuta, è laureata alla Sapienza di Roma in Psicologia, Medicina e Chirurgia, ed ha delle specializzazioni in Medicina Psicosomatica e Psicologia Clinica; è inoltre docente del corso di formazione in Psicosomatica e Psicoterapia della donna, e di Psicopatologia fenomenologica presso la Scuola di Specializzazione post universitaria “Imago”.
Innanzitutto, cosa si intende per Psicopatologia fenomenologica?
La psichiatria fenomenologica è una branca della psicologia e della psichiatria, che unisce queste discipline a quelle filosofiche, cercando di concentrarsi sul significato delle malattie dei pazienti.
E’ perciò, una corrente che si occupa di comprendere le emozioni del paziente, trovando delle spiegazioni che non siano solo mediche e ”fisiche”, ma dei disturbi che risultano collegati maggiormente ai pensieri, all’interiorità umana.
Una volta conosciuta la nostra autrice e i suoi interessi di ricerca, arriviamo ora al tema di questo articolo: quello del saggio delle Venturi che esplora il concetto di bellezza.
“La madre, La bellezza” è un’opera che tratta la tematica del bello, focalizzandosi in particolare sull’estetica femminile. E’ dunque, un libro che mette insieme punti di vista multidisciplinari, dalla filosofia, alla psicologia, alla mitologia. La Venturi si concentra principalmente sulla relazione intima primordiale con la figura della Madre.
La domanda da porci è questa: “La questione della bellezza femminile, risponde ad un sistema di credenze messe in atto da una cultura maschile dominante, e dal desiderio da parte delle donne di sedurre gli uomini, oppure vi è qualcosa di più profondo, in cui trovare una spiegazione”? Addentriamoci meglio in tale questione, per cercare di rispondere a questo interrogativo.
Come si diceva poc’anzi, nell’incontro che avverrà domani a Roma, Ida Venturi espone la tesi principale che sostiene nel suo libro.
L’autrice infatti, si addentra nella tematica del legame madre-figlio.
La continua ricerca della bellezza ideale altro non è, secondo la Venturi, che un simbolo del perduto legame con la madre!
Nel saggio viene con ciò sostenuto, che la cura perenne della nostra immagine, altro non è dovuta, se non ad un richiamo nostalgico del rapporto emotivo con la nostra mamma.
Cerchiamo di capire meglio: la ricerca della bellezza ideale, nella donna, più che una costruzione maschile o una voglia di piacere, rappresenterebbe un atteggiamento di gratitudine per la vita ricevuta e, in quanto donne, una possibilità di donarla.
Inoltre, e qui entra in gioco anche l’aspetto sociologico del saggio, Ida Venturi indaga sui condizionamenti sociali dovuti all’immaginario maschile dominante, mostrando come, pur considerando questi vincoli, la bellezza femminile mantenga una caratteristica profonda e incancellabile, che è unica, dovuta sempre al suo primordiale rapporto con la figura materna.
Il libro è perciò un elogio alla bellezza femminile nella sua totalità, dovuta in primo luogo alla mamma. L’autrice si sofferma così, anche sul legame tra interiorità e immaginario femminile, tra le esperienze più intime delle donne e i legami con i loro immaginari.
Insomma, se siete curiosi di scoprire i fondamenti del bello femminile, sotto il profilo psico-filosofico, non vi resta che correre all’evento che avverrà domani al Palazzo delle Esposizioni di Roma, in Via Nazionale 194!
Oltre alla nostra autrice Ida Venturi che dialogherà con il suo pubblico, all’evento saranno presenti anche la docente della Sapienza di Psicologia Generale Annamaria Giannini, il giornalista e scrittore Stefano Iucci, la psicoterapeuta Cinzia Salvatori ed Eugenia Treglia, ricercatrice universitaria e psicoterapeuta di orientamento junghiano.
ALESSIA COLOMO