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Musikeyrtual, l’app che combina musica, intelligenza artificiale e inclusione

Lunedì 5 maggio il Nuovo Teatro Ateneo dell’Università La Sapienza di Roma ha ospitato l’evento “Musica e intelligenza artificiale come strategia di inclusione. Nuovi scenari per l’innovazione didattica e sociale”. In un periodo dove l’avvento dell’intelligenza artificiale sta sollevando più dubbi che risposte, la Fondazione Anna Maria Catalano, il Dipartimento di Informatica e il Nuovo Teatro Ateneo della Sapienza hanno promosso un evento volto alla presentazione di un’app dove, grazie al finanziamento della Fondazione TIM, musica e tecnologia si mescolano per un futuro inclusivo.

Secondo Mihaela Gavrila, Professoressa Sapienza Università di Roma e componente del Consiglio Scientifico della Fondazione Anna Maria Catalano, “il progetto diventa una promessa per il futuro delle nuove generazioni dove la musica crea armonia tra vecchi e nuovi universi comunicativi ed esperienziali”.

Il convegno ha visto la presenza di Giorgia Floriani (Direttore Generale Fondazione TIM), Fabio Lucidi (Prorettore Terza e Quarta Missione e Rapporto con gli studenti Sapienza Università di Roma), Daniele Gorla (Coordinatore di Musica Sapienza MuSa), Mario Rusconi (Presidente Associazione Nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola – Lazio), Enrico Tronci (Direttore Dipartimento di Informatica Sapienza Università di Roma), Sergio Estivi (Presidente Fondazione Anna Maria Catalano), Marco Raoul Marini (Ricercatore e docente Dipartimento di Informatica Sapienza Università di Roma),  Francesco Antonioni, (Compositore, conduttore radiofonico e televisivo), Annalisa Buffardi (Prima Ricercatrice Indire e membro del Tavolo di coordinamento in materia di alfabetizzazione digitale e mediatica AGCOM), Francesca Romana Ciangola (Ministero Dell’Università e della Ricerca), Vincenzo Curatola, (Presidente Forum del Sostegno a Distanza) e Sandra Fortuna (Docente di Pedagogia della musica, Conservatorio Santa Cecilia Roma).

COME FUNZIONA MUSIKEYRTUAL?

Marco Raoul Marini

Lo scopo dell’app è quello di permettere a tutti, soprattutto ai bambini che non dispongono delle risorse necessarie per acquistare uno strumento “reale”, di suonare avendo a disposizione solo uno smartphone e un foglio di carta. Il procedimento è molto semplice:

  1. Prima di tutto si deve disegnare una tastiera, come quella del pianoforte, su un foglio di carta seguendo alcuni parametri in relazione al numero di tasti bianchi e neri;
  2. Poi bisogna scansionare il foglio con l’app del cellulare fino all’apparizione sullo schermo di una tastiera digitale sopra il disegno fatto;
  3. Mettendo il cellulare davanti al disegno in maniera orizzontale, gli utenti potranno registrare il movimento delle dita sopra i tasti;
  4. Finalmente, l’app sarà pronta per essere utilizzata e, muovendo le dita sul foglio, partirà la musica.

Il pomeriggio è stato contraddistinto da una serie di riflessioni in relazione alle possibili applicazioni del progetto nell’ambito scolastico e sociale. Secondo Daniele Gorla,l’Italia sta vivendo un declino culturale che deve essere combattuto con strumenti come questi capaci di avvicinare la musica al grande pubblico”. Pensiero condiviso anche da Mario Rusconi che ha sottolineato come attualmente la musica nelle scuole ricopra un ruolo ancora purtroppo marginale nell’apprendimento dei bambini. Un fatto che si pretende di giustificare facendo appello al discorso economico. Ma, come ha ben spiegato Enrico Tronci, questa iniziativa si pone come gratuita, includendo la possibilità per i più piccoli di essere chiamati in causa come creatori, oltre che fruitori.

“La musica è una di quelle strade che unisce, che supera queste diversità, è un momento d’incontro”

Vincenzo Curatola

Curatola ha spiegato che il progetto è particolarmente utile per quelle nuove generazioni di immigrati che vogliono riscoprire le loro origini perché, grazie alla musica, le società possono avvicinarsi in una forma straordinaria. Come nel caso della liberazione di Nelson Mandela, dove i popoli si sono uniti per organizzare concerti a supporto dell’ex presidente del Sudafrica.

Francesco Antonioni

Per quanto riguarda le possibili sfide lanciate dall’intelligenza artificiale, è stata mostrata un’intervista rilasciata dal fisico Mario Rasetti dove spiegava che: “il cervello umano fa cose inimmaginabili che le macchine non sanno fare. L’essere originale è violare i paradigmi”. E, proprio per questo motivo, bisogna lavorare per una società di “sognatori” e di liberi pensatori, dato che le macchine, almeno per ora, non sanno sognare.

Annalisa Buffardi ha spiegato che l’app è la visione di un sogno che ha fatto tesoro dei dati Istat, che rileva come il formato mobile sia il più accessibile. Secondo l’Istituto, infatti, oltre il 93% degli individui tra gli 11 e i 54 anni si sono connessi alla rete nell’ultimo anno. Un dato che sollecita l’introduzione dei dispositivi elettronici nelle scuole non come distrazione, ma come dei nuovi metodi per l’apprendimento.

Francesca Romana Ciangola, nel sostenere totalmente l’iniziativa, ha sottolineato l’esigenza politica di trovare una connessione tra tecnologia e arte. Questa simbiosi, come evidenziato da Sandra Fortuna, può essere raggiunta nel momento in cui si opera in un contesto interdisciplinare nel quale i rischi possono essere superati.

In attesa della versione finale dell’app, presente sul sito ufficiale www.musikeyrtual.it e prossimamente su Google Play Store, il team sta già lavorando per ampliare gli ambiti di applicazione, come i musei musicali, nel futuro.

Deray Sarrasí Puyuelo

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