Nico e Gela, due generazioni distanti anni, due vite diverse, città lontane e abitudini agli antipodi. Quello che all’apparenza sembra un rapporto difficile e complicato, nasconde in realtà un sorriso benevolo che, col trascorrere dei minuti, si fa sempre più autentico. All’età di undici anni, Nico si ritrova costretto a lasciare la sua città del nord, moderna e vivace, per trascorrere l’estate in Sicilia, ospite di una parente (Gela) con la quale non ha mai avuto un grande rapporto. Non è certo ciò che sognava, soprattutto dopo aver scoperto che la sua amata babysitter Violetta, sposandosi, non potrà più occuparsi di lui.
Ambientarsi in una casa ferma agli anni settanta, priva di wi-fi e costellata di immagini sacre, non è semplice. Le giornate scorrono lente tra il caldo, i rosari e le partite a carte con le amiche di Gela. L’unica distrazione interessante per Nico è la misteriosa presenza di un presunto spirito che terrorizza le signore del palazzo, tanto da spingerle a chiedere l’intervento del parroco per una benedizione. Per fortuna, Nico non è solo: può contare sui nipoti delle anziane vicine, tra questi Rosa, l’unica ragazza del gruppo. La sua unicità e il peso di non aver mai dato un bacio sulla bocca a nessuno la rendono per Nico una presenza affascinante. Dopo un inizio difficile, Nico riesce a farsi accettare dal gruppo e, insieme, si lanciano in una piccola ispezione per scoprire la verità dietro i rumori che provengono dai piani superiori del palazzo e che fanno abbaiare Frank, il cane di Gela a cui lei è profondamente legata. Col passare delle settimane, tra scontri e riconciliazioni, Nico e Gela imparano a capirsi. Le lezioni di cucina, dove il ragazzo impara i “fondamentali” della tradizione siciliana, e le partite a briscola diventano momenti di complicità. Così Gela, da figura ruvida e distante, inizia a incarnare per Nico il ruolo di nonna. E proprio su questo ruolo, spinto dalla curiosità, che il ragazzo cerca di saperne di più: fruga nelle scatole dei ricordi, trova vecchie fotografie che ritraggono Gela e sua sorella, la vera nonna di Nico, da giovani. Quelle immagini diventano il filo che unisce le due generazioni, svelando al ragazzo una parte di sé che non conosceva. Chissà chi era davvero la nonna di Nico, quella donna scomparsa prematuramente e di cui si parla appena. Troppe domande restano senza risposta, o forse esistono risposte che non possono essere date. L’estate ormai scorre veloce, e Nico si è perfettamente ambientato in Sicilia. Ma quando tutto sembra procedere tranquillamente, un dolore colpisce la casa: il vecchio cane Frank, ormai stanco, si addormenta per sempre. Per Gela è un colpo durissimo, quel cane era come un figlio. Si chiude in se stessa, non mangia, non parla, e nemmeno i teneri tentativi di Nico, che le prepara da mangiare ricordando le sue lezioni di cucina, riescono a farla reagire. A ridarle un po’ di forza sono le sue inseparabili vicine, che le portano dolci e conforto, spingendola lentamente a rimettere piede fuori di casa. Così, per ritrovare un po’ di serenità, Gela e Nico trascorrono una giornata al mare, dove ritrovano i vicini di sempre, Rosa compresa, ancora un po’ offesa per aver creduto che Violetta fosse morta. Gela torna finalmente a sorridere, e Nico, con un po’ di imbarazzo, riesce a dare il suo primo bacio. È stata un’estate diversa, insolita, che gli ha permesso di scoprire una “nonna” e nuove amicizie.
E gli spiriti? Alla fine, il mistero si rivela molto più semplice di quanto tutti immaginassero. All’ultimo piano del palazzo viveva un’anziana signora quasi cieca: i rumori inquietanti non erano altro che il suono della sua sedia trascinata sul pavimento, usata come un girello per muoversi in casa. Una scoperta buffa, che scioglie ogni paura e fa sorridere tutti i bambini del condominio.
Gioia Mia, un film di Margherita Spampinato
