Ogni cambiamento porta con sé una serie di novità che possono contribuire a ridefinire la realtà. Riflettere su argomenti che riguardano la crescita e la formazione degli individui ha rappresentato il fulcro dell’evento, “Progettare oggi per formare il domani: Stati Generali Sapienza su apprendimento e didattica“, organizzato dal Teaching Learning Center, che si è tenuto il 24 e 25 giugno 2025. La prima giornata, svoltasi martedì 24 giugno presso l’Aula Ponzi dell’Edificio di Minerologia, è stata dedicata al World Café, mentre il 25 giugno si è tenuta una sessione plenaria con interventi di esperti docenti di Sapienza, Unitelma e Harvard University.
Guardando al contesto attuale, diventa un imperativo stare al passo con i tempi, che corrono ad alta velocità, per elaborare delle strategie concrete ed efficaci da attuare nell’ambito accademico. Per fare ciò è necessario aprirsi al dialogo e all’ascolto dell’altro che, durante la prima giornata dell’evento, è stato innescato grazie alla modalità di svolgimento selezionata, quella del cosiddetto World Café.
Si tratta di un metodo efficace che sottolinea l’importanza di aprirsi al confronto sviluppando conversazioni informali, come quando si prende il caffè al bar, su determinate questioni strettamente connesse alla didattica e all’apprendimento. In particolare, ogni singolo partecipante ha avuto la possibilità di prendere parte, a rotazione, ai quattro tavoli tematici incentrati sui focus d’interesse dell’evento:
- Tavolo 1: “Intercettare i bisogni di apprendimento delle nuove generazioni universitarie” – un’indagine sulle modalità di studio e le esigenze formative degli studenti contemporanei in un contesto fortemente digitalizzato;
- Tavolo 2: “Didattica universitaria inclusiva: sfide e opportunità” – un confronto su come rendere la didattica più accessibile e centrata sui bisogni degli studenti, identificando ostacoli e facilitatori;
- Tavolo 3: “Il futuro del Teaching Learning Center Sapienza” – una riflessione sui servizi che il TLC potrebbe offrire oltre al programma biennale di formazione obbligatorio per i neo-assunti, attivato nel 2017 dal Gruppo Qualità e Innovazione Didattica (QuID) e da esso portato avanti;
- Tavolo 4: “Intelligenza artificiale per la didattica e la valutazione” – un’esplorazione delle potenzialità e delle sfide nell’utilizzo dell’AI nell’ambito educativo e valutativo.
Ogni sessione prevedeva la presenza di figure precise: un “rapporteur” e dei “facilitatori” che, attraverso la formulazione di domande, cercavano di coinvolgere ogni singola persona al dialogo che, solo in un secondo momento, veniva sollecitata a trascrivere su un post-it un pensiero o una parola coerente su quanto dibattuto. I rapporteur hanno inoltre avuto il compito di sintetizzare gli esiti delle discussioni per poi riportarli nella seconda giornata, dopo gli interventi degli esperti invitati, al fine di aprire un dibattito che integrasse gli spunti emersi dal World Café con le riflessioni teoriche e metodologiche offerte dai relatori. Temi complessi su cui i vari docenti, appartenenti a Dipartimenti differenti, si sono espressi cercando di comprendere, a partire dalla condivisione di esperienze individuali, le maggiori criticità e opportunità che devono essere convertite in soluzioni pratiche da mettere in atto.
Il confronto emerso durante il World Café ha poi trovato sintesi e approfondimento nella seconda giornata, quando esperti di calibro internazionale hanno offerto spunti teorici e metodologici per rispondere alle domande emerse dai tavoli tematici.
Insegnare richiede un’attenta formazione e, negli ultimi anni, nella maggior parte delle Università sono nati i TLC (Teaching Learning Center) volti a promuovere la ricerca sulla didattica e a rafforzare l’apprendimento da parte degli studenti. In questa direzione, nel 2017 il Gruppo Qualità e Innovazione Didattica (QuID) di Sapienza ha ideato e attivato un programma biennale di formazione obbligatorio per i neo-assunti. E, oggi, quali altri servizi complementari rivolti a tutta la comunità accademica potrebbe offrire il TLC? Rispondere ai bisogni degli studenti dovrebbe essere alla base dei percorsi formativi, ma, spesso, si inseriscono una serie di elementi che limitano la crescita accademica dei giovani. Cosa potrebbe ostacolare e, allo stesso tempo, facilitare la didattica universitaria?
In un contesto fortemente digitalizzato e ricco di stimoli, bisogna indagare sulle modalità di studio delle nuove generazioni, infatti, comprendere i loro bisogni risulta fondamentale per progettare la didattica. Come si possono intercettare i bisogni, in termini di apprendimento, delle nuove generazioni universitarie? L’intelligenza artificiale gode di una grande potenzialità e, ormai, viene utilizzata per assolvere diverse funzioni. Quali sono le maggiori sfide nell’utilizzo dell’AI nella didattica e nella valutazione degli studenti?
Quattro tematiche che si interfacciano con le innovazioni dell’attualità e che sottolineano l’importanza di intraprendere una seria formazione rivolta sia ai docenti che agli studenti rispetto, per esempio, all’uso critico di strumenti dell’IA, che devono essere considerati come delle “protesi” e non come sostituti dell’essere umano. Il cambiamento riguarda tutti e il punto di partenza inizia dall’essere consapevoli e aperti agli stimoli esterni da cui trarre, in modo responsabile, beneficio.
Articolo di Elisa Caruso