RadioSapienza

Il Futuro Ascoltalo QUI. La radio ufficiale della Sapienza

Democrazia, Autorità e Processi Globali

convegno in sala lauree

Il 12 giugno si è svolto, presso la Sala Lauree della Facoltà di Scienze Politiche, il convegno annuale del dipartimento, intitolato “Democrazia, Autorità, Processi Globali“. L’evento ha rappresentato un importante momento di confronto e riflessione sullo stato attuale della democrazia e sulle sfide che essa affronta nel contesto globale contemporaneo.

Dopo i saluti istituzionali del preside Pierpaolo D’Urso, che ha aperto i lavori sottolineando l’importanza dell’incontro, si è subito entrati nel vivo delle tematiche affrontate. D’Urso ha ricordato come l’Italia sia classificata come una “democrazia imperfetta”, evidenziando la necessità di un impegno quotidiano per costruire e mantenere viva la partecipazione democratica. In un tempo in cui la fiducia sociale si sgretola, si avverte un forte bisogno di responsabilità condivisa, di pensiero lungo e di nuove generazioni pronte a prendersi cura della democrazia.

Il convegno si è proposto come un invito a “pensare in grande”, a considerare la cultura come collante civile e la democrazia non come un bene acquisito, ma come un’opportunità da costruire insieme e una promessa da mantenere. In questo senso, è stato ribadito che la pace deve diventare la più alta ambizione culturale, una base su cui edificare il futuro della convivenza.

Durante la prima sessione, intitolata “Democrazia, diplomazia e poteri globali”, si sono alternati interventi di rilievo. Il professor Giuliano Amato, docente di diritto costituzionale comparato, ha sottolineato la corrosione dei legami tra politica e cittadini, un tempo fondamento di identità collettive e coesione sociale. Le decisioni cruciali si spostano oggi oltre i confini nazionali, ma le istituzioni globali non si sono rafforzate in modo proporzionale. Da qui, l’urgenza di un diritto costituzionale globale, capace di superare l’egoismo nazionale e fondare una comunità internazionale su basi condivise.

Sabino Cassese, esperto di diritto pubblico dell’economia, ha invece posto l’accento sull’emergere di nuovi poteri privati, in particolare i colossi tecnologici globali. Le big tech, come Google o Apple, hanno superato economicamente la maggior parte degli stati, con una rapidità senza precedenti. Se la sovranità statale diventa debole, Cassese si chiede: cosa impedisce a questi attori di influenzare direttamente i valori democratici?

La professoressa Giuliana Del Papa ha osservato come questi nuovi soggetti siano figli della globalizzazione, diventando protagonisti del contesto internazionale. Tuttavia, non necessariamente nemici: se ben integrati, potrebbero diventare alleati. È fondamentale aggiornare le nostre strutture e competenze per rispondere a nuove vulnerabilità, anche con il supporto del settore privato.

Ha concluso la sessione Nicola Verola, sottolineando il ruolo della diplomazia come strumento tecnico e politico. Nonostante i cambiamenti, il principio resta: solo unendo le forze gli stati possono avere un peso reale nei processi globali e proteggere i valori fondativi dell’Unione Europea.

Articolo di Matilde Trippanera

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi