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Architettura sostenibile: la Sapienza tra i partecipanti al SDME 2018

Ieri alle 15.00, presso l’aula 1 della Facoltà di Architettura a Valle Giulia, ha avuto luogo il quinto appuntamento dei seminari tenuti dai partner del Team Sapienza SDME per il progetto ReStart4Smart, nell’ambito di un’architettura sostenibile.

Il Solar Decathlon Middle East, da qui la sigla SDME,  è un concorso biennale internazionale di architettura, design, progettazione e ingegneria creato su iniziativa degli Stati Uniti nel 2002.

È una competizione su scala mondiale a cui partecipano ventidue atenei, provenienti da sedici paesi del mondo, tra cui proprio la Sapienza. In seguito a una lunga selezione della durata di tre mesi, i candidati sono stati selezionati tra più di 60 aspiranti e dovranno essere all’opera per due anni con lo scopo di reinterpretare in maniera innovativa l’idea di architettura sostenibile.

La materia della competizione è la progettazione e realizzazione in scala reale del miglior prototipo di abitazione sostenibile ed energicamente autosufficiente. La squadra vincitrice sarà quella che riuscirà ad armonizzare al meglio l’innovazione e l’eccellenza del design con l’efficienza energetica, la sostenibilità ambientale e la massima produzione di energia solare.

ReStart4Smart è ciò che gli studenti, dottorandi di ricerca e studenti di Master del nostro Ateneo hanno proposto per tentare di vincere il concorso, guidati dal professor Marco Casini e dai rispettivi responsabili delle facoltà di Architettura, Ingegneria Civile e Industriale, Scienze Politiche, Comunicazione e Sociologia.

Alla base del progetto vi è l’obiettivo di affrontare le nuove sfide della realtà contemporanea per introdurre un nuovo modo di Fare Architettura che, ripartendo dalle tradizioni del passato, sia in grado allo stesso tempo sia di sfruttare le risorge energetiche rinnovabili, ma anche di valorizzare nuove tecniche altamente innovative.

Partendo da questo progetto, il seminario di oggi è stato tenuto da uno dei partner che affianca la Sapienza nella progettazione del progetto, ovvero il brand Nastro Azzurro della casa Peroni.

Ad aprire il dibattito Massimiliana Sensi, Talent Acquisition Manager di Birra Peroni: dopo aver fatto una breve carrellata sulla storia della birra oggi più venduta al mondo, si è concentrata su quanto le persone rappresentino il centro di un’azienda, grande o piccola che sia. La scelta che fanno i produttori e i consumatori stessi è reciproca e basata sempre sul fatto che ognuno, prima di essere un semplice impiegao, operaio, manager e quindi collega è una persona, un padre, un figlio, con delle responsabilità e di cui ci si deve fidare.

Subito dopo ha preso la parola un giovanissimo ragazzo, Dario Giulitti, Brand Manager della Nastro Azzurro che invece ha tenuto a sottolineare innanzitutto il motivo per cui l’azienda ha deciso di affiancare la Sapienza in questo progetto, entrambi condividono gli stessi ideali di trasmettere qualcosa alle persone e soprattutto qualcosa di duraturo.

La competizione SDME è sicuramente un’opportunità unica per dei giovani studenti, perchè offre loro la possibilità di approcciarsi in maniera diretta da un lato con il mondo del lavoro che andranno a intraprendere, ma soprattutto con quell’architettura sostenibile che, col passare degli anni, sta diventando sempre più necessaria.

Ludovica Mora

      Intervista al professor Marco Casini

 

 

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