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Al Teatro Vascello “Dio Ride” di Moni Ovadia

SPETTACOLI BRESCIA TEATRO SOCIALE MONI OVADIA DIO RIDE NELLA FOTO SCENA 4/07/2018 REPORTER FAVRETTO

Al Teatro Vascello, dal 4 al 9 febbraio 2020 (martedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 21 sabato ore 19 domenica ore 17) va in scena “Dio Ride – Nish Koshe” di e con Monia Ovadia. Sul modello di Oylem Goylem, di cui ricorre il 25° anniversario, il nuovo spettacolo di Moni Ovadia Dio ride il cui sottotitolo, Nish Koshe, in yiddish vuol dire “così così”. Protagonista è il vecchio ebreo errante, con nuove storie e nuove musiche eseguite dal vivo da un gruppo di cinque straordinari musicisti. La scena è chiusa da un muro che evoca i tanti muri che ancora separano terre e genti, su cui scorrono immagini del passato e del presente. Sospeso tra commedia e tragedia, Ovadia “ride” con le sue canzoni, perché anche Dio può “ridere” di se stesso, contro ogni fanatismo e intolleranza. A chi sente il desiderio di ascoltare, racconta le vicissitudini di una gente esiliata, canta le canzoni – tristi, allegre e nostalgiche – di quel popolo sospeso fra cielo e terra e in permanente attesa, per indagarne la vertiginosa spiritualità. Un racconto in bilico tra comicità e tragedia, fatto storie serie e storielle esilaranti, musiche, riflessioni e battute fulminanti alla ricerca di un divino ineffabile presente e assente, vivo e forse inesistente, padre e madre di tutti

«Una zattera in forma di piccola scena approdava in teatro venticinque anni fa – scrive Ovadia – trasportava cinque musicanti e un narratore di nome Simkha Rabinovich, che raccontava storie di gente esiliata e ne cantava le canzoni. Dopo un quarto di secolo, Simkha e i suoi compagni tornano per continuare la narrazione di quel popolo in permanente attesa, per indagarne la vertiginosa spiritualità con lo stile che ha permesso loro di farsi tramite di un racconto impossibile eppure necessario, rapsodico e trasfigurato, fatto di storie e canti, di storielle e musiche, di piccole letture e riflessioni alla ricerca di un divino presente e assente, redentore che chiede di essere redento nel cammino di donne, uomini e creature viventi verso un mondo di giustizia e di pace».

Sul palco con Ovadia – autore, interprete e regista – ci sono i musicisti della Moni Ovadia Stage Orchestra (Maurizio Dehò, Luca Garlaschelli, Albert Florian Mihai, Paolo Rocca e Marian Serban), che suonano dal vivo. Artista ironico e auto-ironico, narratore dotato di una lucidità e di una profondità fuori dal comune e intellettuale poliedrico, Ovadia ha alle spalle una solida carriera artistica, quasi interamente dedicata alla conservazione e alla diffusione dell’antica cultura yiddish e dell’Europa dell’Est. Bulgara la nascita, greco-turca la famiglia del padre, ebraico-serba quella della madre. questo il suo albero genealogico: un crocevia di culture che dalla biografia si riflette sulla vocazione artistica. Uno spettacolo lirico e civile intessuto di umorismo e saggia leggerezza, come risposte dell’intelligenza alle avversità e al male del mondo, per dare voce – oggi come ieri – al bisogno di memoria, di giustizia e di pace.

Biglietti: intero € 25 – ridotto over 65 € 18 – ridotto under 26 € 15
Costo aggiuntivo €1 per l’eventuale servizio di prenotazione
Info 06.5881021 / 06.5898031 promozione@teatrovascello.it

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