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Un Ibsen sempre attuale torna al Teatro Argentina

Dopo il grande successo di critica e pubblico nella passata Stagione, dal 17 al 26 gennaio ritorna sul palco del Teatro Argentina l’opera “Un nemico del popolo” di Henrik Ibsen, regia di Massimo Popolizio e produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale. Lo spettacolo, premiato con due Ubu, il più importante riconoscimento italiano di teatro, proseguirà in tournèe nei principali teatri nazionali, tra cui lo Strehler di Milano, il Carignano di Torino e il Bellini di Napoli.

“Un nemico del popolo”, traslato in un’immaginaria contea statunitense degli anni Venti, mette in scena il conflitto politico e morale tra due fratelli, il medico Thomas Stockmann (Massimo Popolizio) e il sindaco Peter Stockmann (Maria Paiato, premio Ubu alla miglior attrice protagonista), davanti alle sorti del nuovo stabilimento termale, simbolo di riscatto per un territorio economicamente depresso ma le cui acque si rivelano essere fonte di inquinamento. Il medico, che è anche il direttore della struttura, protende per svelare la verità sulla tossicità delle acque termali; il sindaco, invece, vorrebbe insabbiare il tutto in nome dei sogni di benessere della collettività. Nel corso della rappresentazione i protagonisti sono affiancati da dodici attori, interpreti di caratteri più che di personaggi, nel presentare al pubblico i differenti punti di vista e le molteplici verità intorno alla vicenda.

I temi portanti di questo testo di fine Ottocento possiedono allora una straordinaria attualità e mettono in guardia dai rischi che corre ogni società democratica nel momento in cui il potere è corrotto e la maggioranza pensa solo all’interesse personale. Racconta il regista, “le regole della vita di una democrazia, con i suoi paradossi, mi sembrano di grande interesse per questi tempi. Quando questa esigenza incontra un testo del passato, forte e attuale come ‘Un nemico del popolo’ di Ibsen, la sfida della messa in scena diventa attiva, alla ricerca di un’efficacia nel raccontare, e ricettiva, per ascoltare e apprendere ciò che un’opera così densa ancora oggi ci svela sul potere, la corruzione, il bene comune e l’interesse personale”.