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Ultimo appuntamento di “LETTERATURE”, parlano le “Mamme Narranti”

Giovedì 4 luglio giunge al termine “LETTERATURE- Festival Internazionale di Roma 2019”. La manifestazione capitolina iniziata il 3 maggio, a cura dell’Istituzione Biblioteche di Roma, promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale di Roma – e organizzata da Zètema Progetto Cultura vivrà la sua ultima tappa al Teatro India. Dulcis in fundo sarà “Mamme Narranti”, un progetto a cura dell’Associazione Culturale “Têtes de Bois”, nato dall’esperienza nel laboratorio pediatrico di Andrea Satta. Dopo aver fatto il giro tra biblioteche di Roma e stazioni della metro C, l’iniziativa approda a teatro per il gran finale. Le protagoniste saranno le storie raccontate dalle mamme italiane e straniere per addormentare i propri bambini: quelle che vengono tramandate di bocca in bocca, di orecchio in orecchio, di cuore in cuore.

Numerosi gli ospiti presenti per la serata-evento finale quali: l’attore e comico Paolo Hendel, il fotografo Mohamed Keita, lo scrittore Giulio Cederna, e la musica del sassofono di Pasquale Innarella, della tromba di Luca De Carlo e del Coro Multietnico Romolo Balzani di Sara Modigliani.

Così Andrea Satta racconta delle origini e lascia trapelare la vera natura del progetto:

«Nacque tutto quando una mamma nordafricana mi confessò, piangendo, di sentirsi molto sola: viveva da otto anni a Roma, ma aveva sempre le stesse poche amiche. In quel momento ho deciso di mettere un cartello nel mio ambulatorio: davo appuntamento a tutte le mamme per il lunedì successivo, ho scritto di venire a raccontare come si addormentavano da piccole. Così ho scoperto che spesso, la maggior parte di loro, ascoltava favole. Come pediatra, conoscere meglio i genitori, avere con loro un rapporto di condivisione e complicità, mi permette di accedere con più naturalezza al bambino. È l’Italia giovane, quella che cresce, che ha il più alto numero di bambini stranieri, e proprio per questo dobbiamo partire dal coinvolgimento dei piccoli, per pensare e costruire il futuro. La favola è un portato culturale, ma è anche un pretesto: svela qualche cosa di intimo e personale, avvicinandoci agli altri. L’anima di Mamme Narranti va oltre l’idea di soccorso o assistenzialismo, perché l’immaginazione è tutto. È tramite la favola che ci si allontana dalla disperazione».