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The Affaire Dreyfus: caso chiuso?

Giovedì 6 febbraio si è svolto il seminario “Case Closed? – the affaire Dreyfus in British literature and culture” organizzato dal Dipartimento di Studi europei, americani e interculturali. La giornata di approfondimento è stata articolata in due sessioni: la prima ha avuto luogo presso il centro studi americani, mentre nel pomeriggio studenti e professori si sono riuniti nell’edificio Marco Polo della Sapienza. Fulcro della conferenza è stata la condivisione di contributi e riflessioni sull’eredità culturale, politica e sociale dell’Affaire Dreyfus in Gran Bretagna.

Successivamente i saluti istituzionali è intervenuto il professore della University of Birmingham Martyn Cornick che ha illustrato efficacemente le conclusioni della propria attività di ricerca, focalizzata sullo straordinario impatto che il caso Dreyfus ha avuto nella cultura europea e in particolar modo inglese. A testimonianza della propria tesi, il professore ha citato i maggiori periodici vittoriani che dedicarono innumerevoli articoli a quello che definisce “the most sensational verdicts in any trial in human history”. Inoltre non manca di sottolineare la radicalità del dibattito che divise l’opinione pubblica inglese ed europea,che non solo si pronunciarono sullo specifico fatto di cronaca giudiziaria ma anche su temi  cruciali per l’ideologia politica e l’identità culturale di fine 800. Infatti antisemitismo, razzismo, nazionalismo, militarismo, addirittura anche il mito della decadenza dell’Occidente furono il corollario concettuale ispirato dal processo di Rennes.

L’analisi è proseguita con la relazione del professor Valerio Cordiner dell’Università La Sapienza, che ha sottoposto all’attenzione del pubblico di studenti la controversa posizione intellettuale dello scrittore e politico nazionalista Maurice Barrès. Così il percorso seminariale si è aperto al confronto con la reazione politica e socio-culturale francese che è stata  fattore di influenza e a sua volta condizionata dall’esperienza britannica. Preziosi anche gli studi di Alessandra Crotti, dottoranda del dipartimento di studi europei, americani e interculturali della Sapienza e del professor Bryan Cheyette della University of Reading che hanno evidenziato la piena attualità e rilevanza contemporanea del caso Drefus, ancora oggi fonte di ispirazione di indagini storiche, opere letterarie e cinematografiche.

Infine a conclusione della giornata  sono intervenuti Tiziano De Marino, altro dottorando della Sapienza, e Elisa Cantiran dottoranda alla Université Sorbonne Nouvelle. Nel primo contributo è stato proposto un parallelismo storico-giuridico tra l’affaire e il caso di Sacco e Vanzetti, mentre nella seconda ricerca  sono state rimarcate le conseguenze politiche e culturale del processo di Rennes negli Stati Uniti d’America.

Al di là delle diverse e internazionali prospettive di studio oggetto dell’incontro è emerso con  efficacia quanto il caso Dreyfus ha avuto una straordinaria risonanza nella cultura occidentale, la cui eco ha attraversato il XX secolo fino ai giorni nostri, risolvendosi cosi l’interrogativo titolo dell’evento poichè certamente il caso Dreyfus rimane aperto.

Giulia Di Censi