RadioSapienza

Il Futuro Ascoltalo QUI. La radio ufficiale della Sapienza

Il Teatro Patologico di Dario D’Ambrosi trionfa anche a Londra

Un successo che ha emozionato il pubblico londinese. Questo è stato l’esito dello spettacolo “Tutti non ci sono”, l’opera ideata dall’Associazione culturale Teatro Patologico che è andata in scena ieri, giovedì 28 marzo, presso l’Istituto di cultura italiana a Londra. L’idea di conciliare il lato artistico con la patologia è la scelta che ha ispirato il direttore e fondatore dell’ Associazione culturale Dario D’Ambrosi. Gli spettacoli in questione coinvolgono persone con disabilità fisica e psichica e nel corso del tempo hanno ottenuto notevole successo.

La teatro-terapia, che è la ricetta vincente dell’associazione, con i suoi spettacoli, ha già avuto un grande impatto a New York e nel Parlamento Europeo a Bruxelles, e ora ritorna sulla scena riconfermandosi ancora una volta. La Prima Scuola Europea di Formazione Teatrale, “La magia del Teatro”, nata il 20 ottobre 2009, ha permesso di aiutare i pazienti affetti da patologie e le loro famiglie a tirar fuori il lato artistico anche nella sofferenza.

Tra le opere che sono state messe in scena dai ragazzi ne ricordiamo alcuni: “Medea”, “Pinocchio”,”La Divina Malattia”, “Il trip di Don Chisciotte” e “Tito Andronico”, tutte opere che sono salite sul palcoscenico vincenti e che hanno regalato forti emozioni al pubblico. Il Teatro Patologico nel 2006, in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma di Tor Vergata e il MIUR, ha inaugurato il Primo Corso Universitario al Mondo “Il teatro dell’Emozione” ed è grazie a queste prospettive che è stato possibile ibridare più discipline come la pittura, la danza, l’interpretazione di testi scritti e la scenografia. Questo contesto permette ai ragazzi una preparazione artistica a tutto tondo e offre una visione precisa sulla linea di confine tra comportamento normale e comportamento deviante, rapportando piacevolmente attori e insegnanti con i loro ragazzi.

Analizzando il percorso che hanno fatto i ragazzi, i tratti fondamentali riguardano proprio la stimolazione della creatività del paziente, che riesce anche a relazionarsi socialmente e ad avere un approccio piacevole con l’arte. Si prospetta un futuro costruttivo ed emozionante per queste attività teatrali perché fortunatamente riescono a trovare spazio nel cuore della società.