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Spazio 900 presenta Neema Afro Fest

Il giorno 24 aprile dalle ore 21 si tiene nella Capitale un incontro tra culture. Il tema centrale del Neema Afro Fest è quello dello slogan “Ciò che ci unisce è più forte di ciò che ci divide”.

Questa festa piena di arte e musica della tradizione Afro viene proposta in uno dei locali più famosi di Roma, Spazio 900. Molti artisti, attori e ballerini di fama internazionale sono ospiti di questa edizione dell’Afro Fest. Tra questi c’è Nelson Freitas, immagine del mondo della famosa danza “Kizomba”, è presente anche l’attore Fally Ipupa e Yemi Alade, creatrice della hit Jhonny.

Sono presenti le nuove forme artistiche del continente africano, oltre a quelle musicali.  Protagoniste indiscusse della serata sono anche le svariate lingue parlate nel territorio. Viene creata una vera e propria piattaforma socio-culturale, che richiama tutti gli interessati a scoprire la cultura Afro.

Le otto ore del Neema (Prosperità) Afro Fest, ideate dal direttore artistico Serge Itela, fanno ballare e rivivere storie di un mondo non più così lontano, con intermittenza di spettacoli originali. Vengono esposte nello scenario del locale, come sfondo alla musica, svariate foto della mostra Afro.

Ad esibirsi negli intervalli sono proprio gli ospiti della serata. Nelson Freitas, artista creativo ed innovativo cresciuto in Olanda, interviene con alcuni dei suoi brani più famosi: Rebound Chick; I just want my baby back; It’s over. Djeff Afrozila (DJ) anima l’evento con i suoi pezzi da console, grazie al suo titolo di affermato protagonista delle notti portoghesi ed angole. Lui si chiama in realtà Tiago Barras e denota un’influenza di stili nella sua musica Afro, dovuta a grandi artisti come Michael Jackson e George Benson. Yemi Alade intrattiene il pubblico non solo con le sue canzoni ma anche con lo spirito energico che la caratterizzano. Lei è una pluripremiata artista afro pop/ R&B nigeriano, oltre che cantautrice.

L’ingresso costa trenta euro ed è possibile acquistare le prevendite sul sito di Ticketone.

Sabina Marchetti