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Roma, Senato della Repubblica – Il valore economico delle vaccinazioni: perché prevenzione significa ricchezza.

prevenzione sui vaccini

prevenzione sui vaccini

Martedì 17 novembre 2015, alle ore 11.00 a palazzo Madama si terrà una conferenza stampa dove si riuniranno tutti gli esperti e ricercatori di medicina, tra cui il Ministro della Salute (l’On. Beatrice Lorenzin) per approfondire il tema dei vaccini che in questo periodo ha fatto tanto discutere per le varie vicende accadute.

Durante la conferenza, si esporrà tutto l’elaborato dei vari esperti di Salute Pubblica e di Economia di otto Paesi europei e di Sanofi Pasteur MSD, azienda esclusivamente dedicata alla prevenzione vaccinale. Tutte le ricerche fatte in questi anni sono un’integrazione del Journal of Market Access and Health Policy, in quanto vuole catturare l’attenzione pubblica per la prevenzione e l’informazione sui benifici del vaccino e, al contempo, risaltare l’efficienza  e il progresso del sistema sanitario.

Il fautore del vaccino fu Edward Jenner, il quale nel 1796, osservando le mungitrici che contraevano il vaiolo bovino (una forma molto più lieve rispetto al vaiolo umano) guarivano senza contrarre il vaiolo umano. Egli provò quindi ad iniettare del materiale preso dalla pustola di vaiolo bovino  in un bambino di 8 anni e questo, non sviluppò mai la malattia.
Un secolo dopo, louis Pasteur dimostrò, invece, che per generare un’immunità verso un patogeno si potevano usare preparazioni microbiche alterate usando midollo spinale di conigli infettati con la rabbia e bacilli di antrace riscaldati.
In Italia solo nel 1800, grazie all’intervento di Napoleone, iniziò la diffusione del vaccino tra la popolazione; ma il traguardo mondiale per la storia della medicina e delle nuove ricerche scientifiche si è raggiunto solo nel 1980, dove l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarò per sempre il depellamento del vaiolo.

Ciò che ha portato di nuovo gli esperti di medicina sul tema delle vaccinazione sono i recenti casi di morte a causa di vaccini non effettuati. L’ultimo caso che ha fatto molto discutere è stata la morte di una bambina di poco più di 2 mesi di nascita, morte a causa della pertosse a Bologna. Oltre ad allarmare per il ritorno di questa infezione, ciò che preoccupa è anche l’informazione, o meglio, la disinformazione sbagliata che si dà alle famiglie. Il Minestro della Salute al riguardo ha cercato  di riunire tutti gli esperti della sanità per contrastare questo calo di vaccini, che negli ultimi anni ha provocato molte vittime, tra cui molti bambini, di poco o più di un anno. Secondo molti, questo calo di vaccinazioni pediatriche è imputabile soprattutto alle informazioni negative che circolano in internet, in quanto molti articoli mettono in guardia su alcuni vaccini, accusandoli di provocare l’autismo in molti bambini. Questo ha portato ad una sorta di “movimento” delle mamme, allarmate di queste epidemie, e al ritorno di malattie che si credeva aver debellato.
Unirsi e creare molte pagine Web dove poter comunicare e consigliarsi è certamente una buona prevenzione: Alice Pignatti (mamma di una bambina che ha contratto la pertosse) e portavoce della pagina Web “Consigli da mamma a mamma”, è una delle persone più attive su questo fronte ed è stata ospite a Radio Sapienza (cliccate qui per ascoltare la trasmissione dedicata al tema delle vaccinazioni, in cui è presente l’intervista ad Alice Pignatti).
L’ospite ha parlato dell’importanza della prevenzione, ma soprattutto dell’obbligo delle vaccinazioni, poichè nonostante tutti abbiamo la libertà di scelta, non si può mettere in pericolo la vita degli altri. Pertanto tutte le mamme iscritte alla pagina citata chiedono che tutti i bambini a scuola siano in regola con i vaccini per evitare la diffusione delle epidemie per chi è ancora in una fascia di età ancora troppo piccola per alcune iniezioni.

Su Epicentro, il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica, curato dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute leggiamo: “Nelle popolazioni vaccinate si è osservato un ritorno della pertosse a causa della perdita progressiva di immunità e, in effetti, quando è stato introdotto il vaccino 30 anni fa non venivano utilizzate le dosi di richiamo.” Sempre da Epicentro, apprendiamo che la vaccinazione contro la pertosse conferisce un’immunità non permanente, che va a scemare nel tempo ed è per questo necessario effettuare sucessivi richiami, pena la perdita d’immunità.

Ilaria Cerullo