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Roma, Musei in Musica 2017 presenta l’Art-Jazz Experience al Macro

Art-Jazz Experience

Il MACRO Testaccio, noto museo d’arte contemporanea capitolino in Piazza Orazio Giustiniani, ospiterà l’evento Art-Jazz Experience sabato 9 dicembre dalle ore 21.

L’evento, che fa parte delle iniziative di Musei in musica 2017, prodotto da Keysound in collaborazione con ICONIA Lab e sotto la direzione artistica di Mariangela Matarozzo, è un moderno happening nato da un’idea del musicista Marco Testoni e del fotografo Andrea Bigiarini

 

La performance visionaria si basa sull’idea di contaminazione delle arti, nello specifico sull’interplay tra la musica jazztronica e le nuove arti visuali realizzate con supporti digitali mobili quali smartphone e tablet. I protagonisti di questo spettacolo di Mobile Art sono proprio Marco Testoni, handpan e live electronics, supportato da Simone Salza (sax soprano, Ewi e clarinetto) che interagiranno sinergicamente con l’universo iconografico dell’iphoneografo Andrea Bigiarini e degli artisti del NEM – New Era Museum. Questa nuova forma d’arte popolare, la Mobile Art appunto, apre all’artista la possibilità di esprimere una poetica emozionale attraverso l’utilizzo dei nuovi ma ormai comuni linguaggi digitali, con i quali gli spettatori sono accompagnati verso una fruizione senza frontiere e con una moltitudine di sguardi e prospettive sonore.

Il padiglione 9A del grande complesso architettonico ospiterà durante la serata un format che comprende: un concerto, la proiezione di scatti realizzati dai fotografi della scena internazionale della Mobile Art ed un photoshooting estemporaneo aperto al pubblico, con la partecipazione di fotografi del NEM quali tra gli altri William Nessuno, Marco Di Battista e lo stesso Bigiarini.

Uno degli obiettivi della texture dell’Art-Jazz Experience è riproporre in chiave contemporanea l’azione dell’artista americano Andy Warhol che per anni, all’interno di club e gallerie d’arte di New York, ha immortalato artisti e personaggi, oggi vere e proprie icone della cultura degli anni ’70 e ’80. Allo stesso modo cerca di imitare l’interazione fra musica underground e arti visuali portati avanti negli anni sessanta con Le Stelle di Mario Schifano durante alcuni concerti al Piper di Roma.

Federica Tuseo