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Presentato alla Casa delle Donne “Amori in quarantena” di Alice Avila

      Intervista ad Alice Avila

Venerdì 10 giugno la Casa Internazionale delle Donne ha ospitato, nell’ambito della quinta edizione del festival Feminism, la presentazione del libro di Alice Avila “Amori in quarantena” (Schena editore, 2022). All’incontro con l’autrice, moderato dalla giornalista della Rai Sonia Filippazzi, ha partecipato la prof.ssa Mihaela Gavrila, docente presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza.

“Amori in quarantena” è composto da sei storie, ambientate in sei città differenti con sei donne protagoniste. Sei racconti in cui, come spiega l’autrice, “il filo conduttore è la quarantena, il lockdown che abbiamo vissuto nella primavera del 2020 tra marzo e giugno”, che “ha cambiato alcune storie d’amore che a causa del lockdown hanno avuto una svolta oppure sono andate in crisi”. “Sono storie di donne – prosegue Avila – che cercano di fare luce sulla propria vita, di riappropriarsi e cercare di convivere e dare forza al rapporto familiare, personale e professionale nel difficile contesto sociale”.

Si comincia con una separazione forzata tra due fidanzati a Roma nel primo capitolo per poi passare ad un racconto più ironico e sarcastico dal titolo “E arriva la suocera”. La terza storia riguarda gli interrogativi che si pone una donna dopo un incontro con un uomo in fila fuori una farmacia (una delle poche attività consentite fuori casa durante il lockdown). “Fitte tenebre sulle nostre piazze”, prende spunto dall’omelia di papa Francesco e narra di un dialogo tra un prete e una donna. Più drammatica è la quinta storia, ambientata a Crotone, in cui una donna scopre di essere tradita. L’ultimo racconto vede come protagonista una donna che vuole interrompere una storia e si proietta nel post covid, dove immagina di riappropriarsi della propria vita ed intraprendere anche un percorso di impegno sociale.

Le sei storie, tutte con un finale aperto, si caratterizzano, secondo la prof.ssa Gavrila, per un linguaggio che sembra cinematografico, adottando una prospettiva simile alla tecnica del point of view. La docente sottolinea anche come Alice Avila racconti non soltanto le persone, ma anche la società che ruota attorno, ad esempio in riferimento allo smart working.

Andrea Pranovi

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