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La Cina censura i libri stranieri per bambini. Tra i sanzionati c’è anche Peppa Pig

La Cina colpisce ancora e questa volta la sua decisione di censurare i libri stranieri per bambini è destinata a far discutere molto.

Già, perchè se ormai il governo cinese ci ha abituati a notizie riguardanti l’autarchia del Paese da un punto di vista economico, senza eccessivo clamore, diverso sembra essere l’effetto suscitato per quanto riguarda il divieto di pubblicazione di libri stranieri per l’infanzia. Infatti, la notizia arriva a poche ore di distanza da un altro caso di censura, dove a vedersi sanzionata questa volta è la Disney, in Malesia, che ha visto l’opposizione del comitato di censura su una scena di omosessualità nel nuovo film “La Bella e la Bestia“.

Con le dovute modifiche, e senza cercare eccessivi parallelismi tra casi, si parlava di clamore derivante dalla diffusione della notizia. In passato, infatti, erano state le università a dover limitare l’uso di libri di testo occidentali, da un peso culturale sostanzialmente diverso rispetto a Peppa Pig.

Infatti “le università cinesi devono diventare roccaforti del partito comunista” aveva affermato il Presidente cinese Xi Jiping, ma come riporta il quotidiano di Hong Kong South China Morning Post, il governo cinese ridurrà drasticamente il numero di libri illustrati stranieri per l’infanzia colpevoli, secondo il governo, di diffondere ideali occidentali ritenuti offensivi. Decisione questa che riguarderà, oltre  Peppa Pig, anche Winnie-the-Pooh e Willi Wonka e la fabbrica di cioccolato.

I destinatari ultimi di questa sanzione sono i 220 milioni di bambini, intendendo i minori di 14 anni, i quali rappresentano un mercato vasto e un target allettante per le case editrici.

Bambini che la Cina da oggi ha deciso di far sognare meno, in nome di un controllo ideologico che ha avvertito forze nemiche, che sembrano celarsi chissà se nella protagonista Peppa Pig oppure nella sua amica del cuore Suzy Pecora.

Matteo Carnevale