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La storia attraverso le immagini : Rai Teche e Istituto Luce ospiti alla GNAM

La storia attraverso le immagini

La storia attraverso le immagini

Giovedì 24 maggio, si è svolto, presso la prestigiosa sede della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, l’incontro “Suoni e immagini della storia : archivi delle memorie d’Italia”, parte del ciclo “Cor(r)ispondenze” curato dal Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale (CoRiS) della Sapienza Università di Roma.

La serata, che ha ospitato gli interventi di alcuni fra i più autorevoli nomi del mondo cinematografico e televisivo, vedeva come tema centrale la celebrazione del passato, affidata agli Archivi ufficiali di Teche Rai e Istituto Luce, veri e propri custodi della memoria collettiva italiana, in un’era in cui Internet e la cosiddetta “informazione usa e getta” hanno preso il sopravvento.

Ad aprire l’incontro, presentato da Bruno Mazzara, direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, e coordinato dalla docente di Culture e Industrie della televisione Mihaela Gavrila, gli interventi di Maria Pia Ammirati (direttrice di Rai Teche) e di Roland Sejko (direttore responsabile del portale Archivio Istituto Luce Cinecittà), che hanno invitato gli ospiti a riflettere sull’importanza del ricordare e del celebrare quelle che sono le esperienze che hanno segnato la storia, condizionato le nostre vite e ridisegnato il futuro.

Attraverso le testimonianze video di donne, di diversa età ed estrazione sociale, è stato possibile ricostruire il percorso che ha condizionato l’evoluzione del ruolo della donna nel corso del tempo, ripercorrendo brevemente le fondamentali tappe che ne hanno segnato la svolta, come il referendum sul divorzio e sull’aborto, passando per interviste a donne comuni, casalinghe e mogli perfette, donne lavoratrici e donne guerriere, fornendoci un breve scorcio di quella che era la mentalità popolare italiana tra gli anni 50 ed 80.

A seguire i brillanti interventi di produttori, registi, scrittori e sceneggiatori,come Filippo Macelloni che, grazie ad un’ impeccabile uso del montaggio sfrutta l’infinito potenziale degli archivi storici, consentendoci di rivivere attraverso i suoi lavori frammenti di vita passata, come nel documentario Bambini nel tempo in cui assembla con abilità immagini di bambini, dagli anni 50 ad oggi; Giovanni Filippetto autore della docufiction Aldo Moro, il professore, ci ha descritto come parte di un’ era in cui l’interesse per il passato è sempre più presente, in cui le storie di vita vera e incredibilmente vissuta hanno sempre più successo; il responsabile del format department della società di produzioni televisive e multimediali Standbyme, Davide Acampora, che affascinato dalle produzioni fixed show estere, trova interesse nelle storie di vita quotidiana, di normalità, che si rivelano essere materiale perfetto per la costruzione di una sceneggiatura, dando così vita a programmi televisivi che vedono come protagonisti uomini e donne comuni ripresi nelle situazioni più disparate, in cui la videocamera è solo una confidente piuttosto interessata; il giornalista Pablo Rojas ci ha poi mostrato spezzoni di filmati tratti dal suo archivio personale, raccolti nel corso degli anni e digitalizzati, così da salvare dal dimenticatoio preziosi ricordi di vita; il giornalista, critico musicale e responsabile artistico del patrimonio sonoro Rai, Dario Salvatori, da appassionato collezionista di manufatti storici, ci ha raccontato della sua particolare esperienza con l’universo informativo italiano, scoprendo nel giornale “Oggi” (di cui possiede ogni edizione dal 1945 ad oggi) un amico prezioso nella ricostruzione della storia del costume italiano, dei suoi valori e delle sue abitudini, sottolineando come la testata sia sopravvissuta agli attacchi della rivoluzione mediatica proprio grazie alla sua capacità di cogliere l’essenza della società italiana in ogni sua sfumatura, accompagnandola nella sua crescita senza temerne il cambiamento. A chiudere l’incontro Marilisa Merolla, professore associato di Storia Contemporanea presso La Sapienza, con la presentazione del progetto portato avanti dalla Music Making History Research Unit di cui è responsabile, improntato sullo studio e l’insegnamento dei processi sociali e politici a partire da un’accurata analisi dell’evoluzione storica del suono, dimostrandoci come dal consumo musicale sia possibile ricostruire un’identità generazionale, come con il passare degli anni l’Italia cambi con gli italiani.

Roberta Abate

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