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La Sapienza augura buon compleanno all’Europa: sessant’anni dai Trattati di Roma

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Il 25 marzo del 1957 veniva firmato il trattato che istituisce la Comunità economica europea e il trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica. I Trattati di Roma  rappresentano il vero e proprio momento costitutivo della Comunità europea.
Furono sottoscritti dai rappresentanti dei sei paesi fondatori durante una solenne cerimonia in Campidoglio. La cerimonia si è  ripetuta- a sei decenni di distanza e con un maggior numero di stati membri dell’unione – col fine di firmare un nuovo documento che analizza i mutamenti europei, ricerca un compromesso tra i differenti bisogni dei paesi facenti parte della Comunità e ne vincola alcuni accordi che saranno priorità da perseguire nei prossimi due anni.

L’Università La Sapienza, in qualità di insostituibile centro di istruttivo, formativo e di diffusione culturale, per onorare l’anniversario, ha ospitato nell’aula Magna del Palazzo del Rettorato  il Forum dei movimenti europei, creando un evento curato dal  Centro di ricerca in Studi europei, internazionale e per lo sviluppo della Sapienza – EuroSapienza – e dal Consiglio italiano del Movimento europeo.

L’incontro, dal titolo “Cambiamo rotta all’Europa”, è nato con lo scopo di promuovere un’iniziativa popolare per conoscere più da vicino la realtà di questa nuova Europa che necessita di superare le disuguaglianze interne per favorire il rafforzamento della cittadinanza europea.

L’evento è stato suddiviso in tre sessioni, nelle quali si sono susseguite letture di testi di politica dei padri dell’Europa, testimonianze di rappresentanti della società civile, delle organizzazioni giovanili e delle diverse culture europee e visioni di cortometraggi. Ad aprire le danze è stato il workshop “Ripensare l’Europa e il Mediterraneo: le città, la società civile, le istituzioni: verso una cittadinanza euro-mediterranea”. La prima a prendere la parola è  stata Susanna Owusu, rappresentante dell’associazione Congi. Il suo intervento ha toccato principalmente quello che si può chiamare “sentimento” europeo dal punto di vista dei giovani d’oggi: ragazzi tra i 15 e i 29 anni che sono profondamente divisi tra chi considera la comunità europea un esperimento fallito, e chi, invece,    ancora ci crede e sostiene che l’unità sia la cosa migliore. Susanna, nata e cresciuta in Italia ma appartenente a una famiglia africana, afferma che la diversità delle origini non è un ostacolo, bensì un ponte tra le culture.

Successivamente, sono intervenuti Mimmo Rizzuti e Emilia Ciola, rappresentanti di associazioni che si sono poste come obbiettivo quello di riunire cittadini per trovare soluzioni a problemi comuni e avvicinare persone con provenienze differenti.
Il tema principale della prima sessione, quindi, è stato quello della problematica delle “città” e delle “differenze”. L’unione formale dei paesi europei  non sancisce a tutti gli effetti anche l’unione dei cittadini che ne fanno parte: è fondamentale quindi lavorare molto su questo aspetto.

Nella seconda sessione dell’evento, la parola passa ai giovani: è infatti “Dialogare, consultare, comunicare: i giovani e l’Europa” il titolo di questo secondo incontro, e a esprimere la loro opinione sono i giovani di “VivoEU”, gli studenti del Processo all’Europa, rappresentanze di alcuni licei di Roma e le scuole francese, tedesca e spagnola, che dialogano con Generazione Erasmus. Il tutto è stato moderato da Roberto Santaniello che ha introdotto anche gli interventi di Romano Prodi, che si è confrontato con gli studenti, e Luisa Todini, presidente delle Poste Italiane, sponsor dell’evento.

Durante la pausa, L’Europa è stata  messa in musica da Santino Spinelli e la sua Orchestra Europea della Pace.

La terza sessione – “Europa, terra di diritti: solidarietà, uguaglianza, giustizia, pace, democrazia federale” – è stata completamente dedicata al dibattito. Iniziata con i saluti del Magnifico Rettore Eugenio Gaudio, Claudio Cecchi, direttore Centro EuroSapienza, e Beatrice Covassi, direttrice Rappresentanza in Italia Commissione UE. Sono stati invitati i rappresentanti della rete interconfessionale “Insieme per l’Europa”,  il Rabbino e l’Iman di Roma.

La discussione è stata poi portata avanti da un grande numero di partecipanti: in totale sono stati più di trentacinque gli interventi vocali. I  rappresentanti delle più importanti associazioni del territorio romano e non parteciperanno anche alla “Marcia per l’Europa unita” in programma nella giornata di oggi, sabato 25 marzo.

Giulia Baldino