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Interconferenza, analisi delle criticità nel sistema universitario

141017_interconferenzaMercoledì 15 ottobre, presso la Sala del Chiostro della Facoltà di Ingegneria, si è svolto il primo seminario organizzato dall’Interconferenza Nazionale dei Dipartimenti per discutere le criticità del sistema universitario italiano. L’incontro fa parte di un ciclo di appuntamenti più ampio, che intende attirare l’attenzione su alcuni aspetti critici dell’Università. L’obiettivo di questa prima sessione è stato quello di raccogliere gli spunti più rilevanti per organizzarli in approfondimenti più specifici, indirizzati ad altri attori del sistema universitario.

Intervista a Mario Morcellini e Vito Cardone

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A prendere parte all’iniziativa Presidi e Responsabili di Strutture Universitarie, che hanno apertamente espresso il loro disaccordo sul sistema interno universitario, nella fattispecie sulla legge 240/2010, meglio conosciuta come legge Gelmini.

Mario Morcellini, Portavoce dell’Interconferenza e Direttore del CoRis – Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, ha individuato le problematiche in punti chiave ben precisi: legge 240/2010, rapporto tra formazione universitaria e mondo del lavoro, valutazione, dottorato ed internazionalizzazione. “Abbiamo fatto quest’esperimento per reagire ad una fase troppo silente; il silenzio è causa di frustrazione”, ha spiegato Morcellini. In merito all’applicazione delle legge, ha proseguito il Portavoce dell’Interconferenza, “la politica costruisce senza riflettere sull’impatto delle cose nuove su quelle già esistenti”.

Incisivo anche l’intervento di Stefano Semplici, dell’Università di Tor Vergata: “la didattica sta morendo, ci vuole il coraggio per mettere in atto la disobbedienza civile, dire di no alle cose che non servono a niente”.

In conclusione Giuseppe Fabio Montalbano, Rappresentante ADI, ha analizzato la situazione del dottorato in Italia, definendolo un nervo sensibile del sistema interno. Non a caso quello italiano è negli ultimi posti in Europa.

Nel pomeriggio è stato proposto il primo approfondimento tematico sui cambiamenti nelle abilitazioni e sulle nuove modalità di reclutamento. Ha coordinato i lavori il professor Vito Cardone, portavoce dell’Interconferenza e docente presso l’Università degli Studi di Salerno. Sono intervenuti Attilio Corradi (Conferenza di Medicina Veterinaria, Università di Parma), Fabrizio Micari (Conferenza di Ingegneria, Università di Palermo), Mario Ricciardi (ROARS, Università di Milano) e Paolo Rossi (CUN, Università di Pisa).

Il professor Rossi ha dichiarato: “l’introduzione di una figura di professore, seppure a tempo determinato e soggetto ad una valutazione nazionale analoga a quella che è l’attuale abilitazione per la successiva progressione in carriera e di inserimento nei ruoli, è un passaggio che potrebbe realmente modificare l’assetto della docenza universitaria in senso positivo, perché con questa particolare configurazione di reclutamento potremmo avere un’immediata immissione di parecchie migliaia di giovani senza tuttavia compromettere l’assetto economico–finanziario del sistema universitario con una previsione di inserimento in via permanente dilazionata nel tempo. Non si tratta di creare un nuovo precariato ma una precisa prospettiva. Questa soluzione ci permetterebbe di avere a disposizione molti più professori, senza permettere di mettere a soqquadro i bilanci degli atenei ma utilizzando risorse che già esistono, ma bloccate dall’attuale legislazione”.

Il direttore del Coris Mario Morcellini e il professor Vito Cardone hanno affermato che “è fondamentale affrontare la situazione in maniera positiva, lavorando con serietà tra docenti e studenti nell’ambito dell’università. Importante un giudizio critico nei confronti del passato per guardare al futuro: oggi c’è una forma di autocoscienza dei docenti che non si limita soltanto alle parole. L’università comunque andrà avanti, nonostante una classe politica e dirigenti spesso non all’altezza. Tra le proposte, la responsabilizzazione delle società scientifiche in tutti i processi di cambiamento, proporre concretamente emendamenti seri nel processo di abilitazione e non solo, attraverso mozioni che abbiamo già presentato al Ministro”.

Rita Di Simone e Alessia Rabbai

(interviste di Margherita Mascolo, Dario Germani e Antonio Scali)

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