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Infodemia: una malattia che si può curare

La circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, spesso non accurate, può rendere difficile l’orientamento del cittadino-lettore su un determinato argomento e generare infodemia. La difficoltà infatti, sta nell’individuare fonti affidabili nel mare magnum della rete, del web e dei social network. l’infodemia è il termine con cui l’Oms intende: Circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili.

Se da un lato abbiamo raggiunto la libertà di espressione, attraverso tutti i canali che abbiamo a disposizione e i tanti social network con cui possiamo interagire e prendere parola dall’altro rischiamo di essere vittime di disinformazione se non adottiamo comportamenti di etica digitale.

Spesso l’infodemia è generata da fakenews: informazioni confezionate come notizie affidabili ma che in realtà non lo sono. Ci si accorge della assenza di veridicità dei fatti, solamente attraverso ricerche più approfondite che spesso un lettore non ha tempo di fare o non lo reputa opportuno.

come è possibile contrastare l’infodemia? alcuni accorgimenti possono costituire una protezione dalla cattiva informazione. cosa deve fare il lettore?

  • Verificare sempre l’affidabilità della fonte
  • Comparare la notizia della fonte visualizzata con altre fonti
  • Saper distinguere i fatti dalle opinioni
  • Consultare siti che smentiscono fake news

sul sito http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/archivioFakeNewsNuovoCoronavirus.jsp il Ministero della Salute ha raccolto le Fake news più diffuse e proposto una delucidazione con cui è possibile fare chiarezza.

Dietro le fake news possono nascondersi motivi politici, economici ma anche la semplice volontà di ingannare senza altri scopi, portando in ogni caso il cittadino al disorientamento e provocando danni mentali e/o fisici alle persone.

Purtroppo da alcune fake news il cittadino non può difendersi, in quel caso dovrà aspettare l’intervento della stampa, dei media e delle istituzioni. Ma sicuramente il cittadino con piccole accortezze può difendersi dalle altre che intasano social network e web ogni giorno. Per quelle sarà sufficiente infatti, seguire i comportamenti precedentemente elencati.

In un momento così delicato, nel bel mezzo di una pandemia, l’infodemia si presenta come un fenomeno che si può curare: non ci si salva con il vaccino, ma con una forte attenzione a verificare l’affidabilità delle notizie.