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I segreti della pinsa romana nel cuore della Capitale

      Intervista a Leonardo Santini

In Via delle Coppelle, una delle strade più belle e dense di storia della Capitale, nasce Domus Pinsa Deluxe, pinseria che punta a replicare il successo degli altri punti vendita romani anche nel cuore della città.

L’idea di aprire questo locale proprio nel centro di Roma ben si addice all’origine della pinsa, che veniva usata dai romani come porta pietanze perché l’impasto era talmente duro da non poter essere mangiato. I contadini che venivano fuori dalle porte dell’Urbe la lavoravano invece in maniera diversa usando più qualità di farine miscelate con erbe selvatiche e cuocendole su pietre incandescenti e solo così la pinsa entra a far parte dei cibi quotidiani dei romani.

La storia di Domus Pinsa parte dall’idea di Temistocle Santini che, nel 1956, aprì a Velletri la prima osteria, successivamente ampliata in trattoria e tramandata di generazione in generazione. Grazie alla continua ricerca, l’esperienza nella ristorazione porta la famiglia Santini alla creazione di diverse pinserie in diversi punti della città di Roma, fino ad approdare in Via delle Coppelle, 16/A.

Uno studio costante dei prodotti è il punto di partenza per una pinsa realizzata miscelando la farina di soia con quella di riso e di frumento integrale a cui si aggiunge lievito madre e una piccola percentuale di pasta acida essiccata.

Le farine scelte tutte rigorosamente NO OGM e la lievitazione di 120 ore, ben più lunga delle 72 ore tipiche della pinsa romana, sono alla base di una pinsa leggera e altamente digeribile, rendendola dietetica, morbida internamente e croccante all’esterno.