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Giro del mondo per il Molise. “La Molisana” oltre i confini nazionali

Il pastificio “La Molisana” si rinnova e ritorna ad esportare all’estero.

Dopo anni di buio, nel 2011 il Gruppo Ferro fa risorgere il pastificio dal fallimento, raggiungendo risultati straordinari.

Ma partiamo dalle origini. Il pastificio “La Molisana” nasce come bottega artigianale nel 1912 a Campobasso, da un’idea di Domenico Ferro, originario di Frattamaggiore di Napoli. Dopo aver scelto di stabilizzarsi in Molise per ciò che la terra offriva (ed offre ancora), apre un molino per la lavorazione della semola, chiamandolo Semolerie Ferro. Le esportazioni all’estero iniziano sin da subito, soprattutto in Europa, Asia e America, ma le difficoltà non attendono ad arrivare, infatti nel 1943 lo stabilimento venne incendiato dai tedeschi e la famiglia Ferro con molta determinazione riprese e incrementò la produzione.

Negli anni novanta le “Semolerie Ferro”, ormai note come “La Molisana” investe nella pubblicità riscontrando successo a livello nazionale. Nonostante ciò, l’azienda alla fine degli anni 90 subisce una forte crisi che nel 2004 la porta al fallimento. Dopo vari tentativi di salvataggio, l’uscita dalla crisi è dovuta al nuovo Gruppo Ferro, composto dalle generazioni successive del fondatore Domenico, che dal 2011 ha rilanciato l’azienda di famiglia.

Oggi  “La Molisana” è il quinto pastificio nazionale dopo marchi importanti come Barilla, Divella, De Cecco e Garofalo.

Ma qual’è la sfida di oggi? Portare la pasta ad un livello superiore e soprattutto in tutto il mondo.

Ad occuparsene è Rossella Ferro, direttore marketing dell’azienda ma soprattutto di quarta generazione della famiglia Ferro. Dopo anni di duro lavoro, gli sforzi sono stati ripagati. Punti focali di questa rinascita sono stati il passaggio alla produzione con la trafilatura al bronzo della pasta e soprattutto l’utilizzo di acqua iposodica leggera, tipica del territorio molisano. Insieme ai suo fratello e ai suoi cugini,Rossella ha riportato “La Molisana” sugli scaffali di 80 Paesi nel mondo; tra i  principali importatori sono il Canada, gli Stati Uniti, Il Brasile, l’Australia, il Giappone, Cina, Spagna e Portogallo.

L’obiettivo è quello di continuare a conquistare i palati stranieri, soprattutto estendendosi sul territorio dell’America del Sud e dell’Asia. Un progetto ambizioso, come dichiara Rossella Ferro al quotidiano “La Repubblica” “all’inizio ci hanno considerati folli, ma con l’aiuto di tutta la famiglia ci stiamo riuscendo”; Ferro continua “nonostante le difficoltà dovute a diversi fattori, come la scarsa fiducia verso il Sud e verso il Molise e le pessime vie di comunicazione che non permettono l’esportazione tramite navi, riusciremo a non fermarci e a raggiungere il nostro obiettivo”. 

Il Gruppo Ferro punta anche ad ampliare la produzione con sughi pronti e pomodorini, preparati con materie prime a chilometro 0. Attenzione particolare al territorio, che si consolida anche con le assunzioni nell’azienda, diventata ormai tra le più grandi d’Europa.

Un futuro migliore per il Molise, raggiunto grazie alla tenacia e alla riconoscenza verso il territorio da parte della famiglia Ferro.

Fabiana Roccio