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In Giappone torna la caccia alle balene

Credevamo che la caccia alle balene fosse ormai acqua passata.
Al contrario è notizia fresca che da Tokyo, alcune navi hanno lasciato il porto di Kushiro nel nord del Giappone.
L’obiettivo è riaprire così ufficialmente la stagione di caccia alle balene, ovviando al divieto vecchio di tre decadi.
Erano infatti 31 anni che il Giappone non cacciava più per scopi commerciali. Il divieto è stato stabilito nel 1986 dalla Commissione Internazionale Baleniera (IWC).
Divieto che in realtà il Paese del Sol Levante non ha  mai rispettato nascondendosi dietro il pretesto della “caccia per scopi scientifici”.
Lo scorso anno invece il Giappone ha annunciato la scelta impopolare di lasciare la Commissione Internazionale Baleniera.
La decisione viene dopo non essere riusciti a convincere la Commissione che una caccia “etica”, se controllata, fosse possibile.

Sulla decisione il ministro della Pesca, Takamori Yoshikawa, ha infatti dichiarato:
Da oggi chiedo ai cacciatori di cacciare le balene in osservanza della quota e di puntare a un ritorno di questa industria della caccia alla balena“.

Queste imbarcazioni potranno uccidere infatti fino a 227 balene fino alla fine di dicembre.
La quota è così stabilita dal ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca.
L’annuncio è arrivato solo sabato sera, a chiusura del vertice del G20 di Osaka.
Nella quota sono comprese 52 balene Minke, 150 balenottere di Bryde (detta anche di Eden) e 25 balenottere boreali.

Nonostante comunque le speranze del governo giapponese su questo business i numeri sembrerebbero contraddirli.
Negli anni ’60 infatti si consumavano circa 200.000 tonnellate all’anno di carne di balena.
Ma negli ultimi anni si è scesi a meno di 5.000 tonnellate, secondo gli stessi dati del governo.

Secondo le indicazioni fornite a dicembre scorso dal portavoce del governo giapponese la caccia alle balene sarà permessa solo nelle acque territoriali e nella zona economica esclusiva del Giappone, mentre sarà vietata nelle acque dell’Antartide e nell’emisfero australe.

Nico Tonus