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G7 Università. Proposte per un’istruzione migliore

Udine, 30 giugno 2017. Primo G7 Università.

Si è svolto lo scorso venerdì l’ incontro mondiale tra esponenti degli Atenei promosso dalla Conferenza dei rettori italiani (Crui).

Hanno partecipato oltre 250 persone fra cui rettori, professori, studenti, rappresentanti istituzionali, imprenditori e professionisti di dieci Paesi, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, ma anche Città del Vaticano, Giordania e Spagna.

Educazione per tutti, che le nazioni più sviluppate portino alla crescita culturale globale. È questo lo scopo del G7. I partecipanti hanno stilato un Manifesto per permettere alle università di avere programmi adatti per lo sviluppo culturale, economico, sociale e ambientale.

I temi trattati nell’incontro: Cittadinanza globale, educazione e sostenibilità, cultura e società, sviluppo economico. Ogni area rappresentata in una tavola tematica apposita.

I paesi partecipanti, hanno stilato le richieste da porre alle autorità politiche per il futuro del pianeta. Tra le proposte più innovative, rientra una sorta di “passaporto studentesco” che consenta di trasferire in ogni punto del globo il diritto all’istruzione e le competenze acquisite,  richiesta inoltre alle università una flessibilità dei curricula, anche nei confronti di realtà non accademiche. Un insegnamento a livello globale  con corsi in tutti gli indirizzi di studio.

Una richiesta specifica per l’Unione Europea, quasi un grido di aiuto da parte del Manifesto: creare programmi simili all’Erasmus, ma in tutto il mondo, per favorire non solo l’integrazione, ma per permettere agli studenti di tutto il mondo di aggiungere al proprio bagaglio di conoscenze, un’esperienza come quella dell’Erasmus mondiale.

Un’altra proposta altrettanto positiva e attenta è stata quella di favorire l’alta formazione nelle nuove generazioni, con un occhio di riguardo per le donne e per i paesi in via di sviluppo, creando programmi idonei ai contesti culturali ed economici; ancora, ricerca e insegnamento  della cittadinanza globale come una disciplina interdisciplinare per arrivare alla democrazia e all’inclusione.  Per promuovere invece  la sostenibilità economico, sociale e ambientale nei corsi e nei Master, vengono sollecitate azioni di partnership tra istituzioni universitarie e attori esterni dei Paesi ricchi di risorse.

”Abbiamo lavorato sull’idea di una cittadinanza globale dell’educazione e sull’abbattimento delle barriere per allargare l’accesso all’alta formazione, creare più sviluppo, aumentare la tolleranza, garantire un sistema più democratico, dove le diversità diventino motivo di crescita comune. Per fare questo, ci vogliono politiche nazionali e sovranazionali che consentano di realizzare sia in termini di investimento, processi, regole” dichiara il presidente della Crui, Gaetano Manfredi.

Alle tavole tematiche ha partecipato inoltre il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli.

Durante la due giorni del G7, è stata premiata Sophie Nuber, studentessa della Cardiff University. Il premio è dedicato a Malala Yousafzai, un riconoscimento alla sua determinazione e al suo coraggio  nella lotta per il diritto di istruzione.

Il filo conduttore degli incontri è l’idea che solo con il sapere, una giusta istruzione e la conoscenza del mondo è possibile creare un futuro migliore fondato sull’uguaglianza e sulla sostenibilità delle risorse.

Fabiana Roccio