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Il dibattito pubblico alla prova delle prime esperienze

      Intervista a Caterina Cittadino

Oggi, 22 novembre 2022, si è tenuto il seminario “”Il dibattito pubblico alla prova delle prime esperienze” presso la Sala lauree del Dipartimento di Scienze politiche della Sapienza Università di Roma.

L’incontro, organizzato nell’ambito del curriculum di Diritto amministrativo europeo dell’ambiente del Dottorato in Diritto pubblico, comparato e internazionale è stato tenuto da Massimo Morisi, professore ordinario all’università degli studi di Firenze e membro di un comitato tecnico esterno della Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico e da Caterina Cittadino, presidente della suddetta commissione.

L’evento

L’evento è iniziato con l’intervento della presidente Cittadino, con un approfondimento sulla breve storia di come il dibattito pubblico sia arrivato ad essere istituito nel nostro paese come elemento obbligatorio nell’iter di avvio di un’opera pubblica. Sono state ripercorse date, norme e difficoltà che dal 2018 a oggi hanno portato alla istituzione della Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico, che tutt’oggi lavora, facendo capo al Ministero dei Trasporti, in maniera gratuita per garantire che enti e cittadini abbiano voce nella costruzione di opere che certamente impatterebbero sui paesaggi che costituiscono la loro identità e cultura.

Infatti, la commissione, fin dalla sua creazione, non ha avuto certamente vita facile, dato anche il carattere gratuito di questo lavoro che ha costretto i membri ad iniziare senza neanche l’attrezzatura da ufficio necessaria, rendendo l’impresa possibile solo grazie ai fondi di altri uffici e dalla volontà e passione di professionisti che hanno deciso di offrire il loro tempo a queste importanti attività, mettendo a punto procedimenti e regole riguardanti il dibattito pubblico che obbligatoriamente gli appaltatori di opere pubbliche devono seguire per avviare le costruzioni.

Ad oggi, dopo quattro anni dalla sua formalizzazione, la vita di questa commissione è resa ancor più complicata a seguito delle semplificazioni volute dall’attuale governo e il futuro ne è addirittura incerto, dato che non viene mai citata nella bozza sulle modifiche al Codice degli Appalti che il precedente governo aveva appaltato al Consiglio di Stato, mettendola a rischio di abrogazione.

A questo punto prende la parola il professor Morisi, continuando a ripercorrere la storia della Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico da un punto di vista più sociale. Infatti, l’idea di dibattito pubblico in Italia parte dall’esempio Toscano, la cui Regione si è trovata a fare i conti con la esigue, ma economicamente influente, popolazione del paese di Montaione, storicamente famoso per la sua estensione e da un turismo proveniente da Francia, Inghilterra e Olanda estremamente auto selettivo che nel 2004 ha intralciato, per motivi di carattere paesaggistico, un investimento di 250 milioni di euro da parte del gruppo TUI, che sorpresi si sono riferiti all’ormai ex presidente della regione Claudio Martini che per far fronte a questa crisi si ispirò al modello francese per dar voce ai cittadini, dando forma a una versione embrionale di quello che oggi è il dibattito pubblico.

A seguito dell’intervento del professor Morisi, è stato lasciato spazio alle domande dei dottorandi presenti in aula.

Gli ospiti

Massimo Morisi è dal 1995 professore ordinario di Scienza dell’amministrazione presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Firenze, dopo aver già insegnato in vari atenei europei, tenendo anche lezioni e seminari.
Si è occupato di studi parlamentari, di governo e politiche locali, di policy making comunitario (U.E.), del ruolo della magistratura nei sistemi politici contemporanei, dell’evoluzione dei sistemi amministrativi nelle democrazie contemporanee, dei processi di formazione e messa in opera delle politiche comunitarie in materia di reti infrastrutturali e nell’ambito dei sistemi economici locali in prospettiva comparata.

È coordinatore del Centro per gli Studi e le Ricerche parlamentari, del relativo Seminario annuale per aspiranti funzionari parlamentari, membro del comitato editoriale della Rivista “Teoria politica”, del Comitato scientifico della Rivista Italiana di Scienza della politica, del Comitato scientifico della Rivista di Analisi delle politiche pubbliche, del Comitato scientifico del Master in analisi delle politiche pubbliche del Corep di Torino, del Centro interuniversitario sulla giustizia e la cittadinanza, del Centro di documentazione europea dell’Università di Firenze, del Dottorato in Scienza della politica dell’Istituto Superiore di Scienze Umane e di numerose altre commissioni di valutazione strategica della prestazione dirigenziale e delle politiche pubbliche correlate. Dal primo agosto 2007 è stato nominato dal Presidente della regione Toscana, garante per la comunicazione e la partecipazione nel governo del territorio in Toscana.

Caterina Cittadino è laureata in Giurisprudenza all’Università di Messina ed è, oltre che presidente della Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico, dirigente della Presidenza del Consiglio dei ministri dal 31 dicembre 1989, Consigliere dei ruoli della Presidenza del Consiglio dei ministri dal 1999 e Capo dell’ufficio di Segreteria della Conferenza Stato-Città ed autonomie locali. È stata dal 2013 al 2014 Capo Dipartimento per le Politiche della Famiglia, dal 2012 al 2013 incarico di Staff presso il Dipartimento per le politiche di gestione promozione e sviluppo delle risorse umane, dal 2009 al 2012 Capo Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo e dal 2007 al 2009 Direttore Generale del Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione.
È stata inoltre Vice Capo di Gabinetto e Capo del Settore legislativo del Ministro per la Funzione Pubblica e Vice Capo del Settore legislativo del