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Coronavirus, gli attivisti digitali si mobilitano per la popolazione con l’iniziativa Covid19Italia.help

È online Covid19Italia.help un progetto non profit coordinato da civic hacker – attivisti e attiviste digitali insieme ad ActionAid e a Slow News per mettere insieme in modo coordinato informazioni utili sull’epidemia e sull’emergenza da coronavirus. Aggreghiamo, verifichiamo e diffondiamo notizie, informazioni utili, iniziative solidali, raccolte fondi e molto altro.

Lanciato l’11 marzo 2020 il progetto ​Covid19Italia.Help​è un servizio informazioni aggiornato in tempo reale su quello che è importante sapere e che impatta sulle nostre vite a causa dell’emergenza coronavirus: chi contattare per aiuti, documenti ufficiali, servizi disponibili, normative, come fare per dare una mano, iniziative solidali, richieste e offerte d’aiuto, raccolte fondi e molto altro.

Covid19Italia.help è una comunità che aiuta e che si aiuta. Le segnalazioni vengono raccolte attraverso il sito, social e fonti informative, poi vengono validate e messe online a disposizione di tutti.

Cosa si trova su Covid19italia.help, qual è l’obiettivo, a chi si rivolge?

Covid19ita.help si rivolge a tutte le persone coinvolte nell’emergenza coronavirus.

“È un modo per aiutarci insieme, dando visibilità alle tantissime iniziative di solidarietà che stanno nascendo giorno dopo giorno. Ma allo stesso tempo diffondendo informazioni verificate e notizie utili”. Dentro Covid19Italia.help si possono trovare e si possono segnalare fonti istituzionali, richieste e offerte d’aiuto, servizi e iniziative di solidarietà, ma anche fake news a cui fare attenzione, contatti utili e notizie verificate.

Un po’ di numeri

Al giorno del lancio il sito contava 60 persone al lavoro volontario. Oggi sono 79.

Ad oggi sono 700 le segnalazioni già processate, di cui 450 sono pubblicate sul sito e aperte. Tra queste, per esempio: 85 riguardano servizi di consegna e commissioni a domicilio, 43 attività culturali e ricreative per adulti e bambini, 77 raccolte fondi, 42 iniziative di supporto psicologico, 54 news e info utili.

I volontari, inoltre, sono al lavoro giorno e notte per raccogliere bufale e georiferire le segnalazioni.

In un solo giorno, il gruppo Facebook ha superato i 1200 iscritti, oggi sono 1630. Ci sono 456 iscritti al canale Telegram, 461 follower su Twitter, 501 su Instagram.

Chi c’è dietro il progetto?

I volontari e le volontarie non sono organizzati in un’associazione: “Non siamo un’azienda, né un’associazione costituita formalmente”, spiegano. “Non abbiamo una forma giuridica, agiamo in risposta ad una emergenza, quindi in maniera improvvisa, ma non improvvisata, mettendo a disposizione competenze e passione”.

Come avvenuto per il post sisma nel 2016, si è ricreata un’inedita alleanza per l’Italia tra civic hacker e ActionAid che, allora come oggi, si è messa a disposizione per “tradurre” i bisogni della popolazione alla community, facilitare l’uso degli strumenti che venivano messi a disposizione, diffondere e promuovere l’utilizzo della stessa piattaforma, coordinare attiviste/i che vogliono entrare a dare una mano. Un impegno concreto della ONG per sostenere chi in tutta Italia cerca di rispondere a questa emergenza.

Si definiscono “civic hacker”: non per forza esperti di codice, ma persone “che hanno voglia di sporcarsi le mani per risolvere problemi”. Nel gruppo ci sono infatti programmatori, designer, data scientist, comunicatori, giornalisti, organizzatori civici, imprenditori e anche dipendenti pubblici.

“Abbiamo iniziato a parlare del progetto e a lavorarci fin dall’8 marzo. Tutto è andato avanti in tempi molto rapidi e il 12 marzo eravamo già operativi con il sito, i vari canali social e le prime segnalazioni”, raccontano.

“Naturalmente, una rapidità simile non sarebbe stata possibile se non avessimo già realizzato, in precedenza, il progetto Terremotocentroitalia.info (TCI), che ha dato il proprio supporto a chi era coinvolto nell’emergenza causata dai terremoti del 2016-2017”.

Su Covid19Italia.Help i volontari infatti hanno messo in atto un riuso sia dal punto di vista del software sia dal punto di vista dei processi organizzativi di quel che è stato fatto sul progetto relativo al terremoto.

Al gruppo di persone che ha lavorato in maniera volontaria nel 2016 si sono poi aggiunte altre competenze, come spesso accade in questo tipo di situazioni: “È proprio così che si manifestano e crescono i progetti di intelligenza collettiva, in cui le persone lavorano insieme per aiutarsi insieme”.

Slow News è media partner del progetto e ha messo a disposizione di Covid19Italia.help le proprie competenze.

L’immagine di Covid19Italia.help è stata realizzata da Gianluca Costantini.

Link utili

Sito ufficiale​​https://www.covid19italia.help/

La piattaforma dove si coordinano gli attivisti ​https://github.com/emergenzeHack/covid19italia Il canale Telegram per ricevere le principali segnalazioni: ​https://t.me/COVID19I

Il gruppo Facebook: ​https://www.facebook.com/groups/2921275147894653/

La pagina Facebook: ​https://www.facebook.com/covid19italia.help

Il profilo Instagram: ​https://www.instagram.com/covid19italia.help

Il profilo Twitter: ​https://twitter.com/ItaliaCovid19

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