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Al Giardino di S. Alessio torna la XXII Pirandelliana

Dal 10 luglio al 12 agosto, nel Giardino di Sant’Alessio all’Aventino, si svolge la XXII edizione di Pirandelliana, una delle manifestazioni teatrali più attese e seguite dell’estate romana.

Con oltre 106mila spettatori, dal 1999 “Pirandelliana” si è inserita negli appuntamenti di punta da seguire nel vasto panorama, sopratutto teatrale, che ogni estate la città capitolina propone. L’associazione promotrice è “La bottega delle maschere”, diretta da Marcello Amici, che dalla stagione teatrale 1981/82 ha promosso e realizzato spettacoli teatrali dal vivo essenzialmente a Roma, raccogliendo significativi e importanti commenti dal pubblico e dai media. Tra i tanti spettacoli proposti negli anni, vanno ricordati in particolare le più famose opere del drammaturgo agrigentino, come Il fu Mattia Pascal, Sei personaggi in cerca d’autore, Il giuoco delle parti, Così è (se vi pare) Enrico IV, ma anche opere di Italo Svevo come Il marito e Senilità.

Per questa edizione della Pirandelliana, La Bottega delle maschere propone le rappresentazioni di I giganti della montagna, in scena il martedì, il giovedì e il sabato, e Il berretto a sonagli, in scena il mercoledì, il venerdì e la domenica. Entrambi gli spettacoli sono sotto la regia di Marcello Amici, il cui teatro ha una sua unicità e contiene il sapore del teatro nel teatro, ovvero lo svolgimento di quella convenzione che è sempre sottesa al teatro di Pirandello, per cui lo spettatore sa che sul palcoscenico si verifica una finzione e tuttavia, proprio per il suo ruolo di spettatore, è tenuto a crederci. L’attore recita, finge dunque, ma dev’essere creduto dallo spettatore, perché dice parole mai udite prima.

I giganti della montagna è un dramma incompiuto che fa parte della quarta ed ultima fase di Pirandello, “il teatro dei miti”. Basata su Lo storno e l’Angelo Centuno, una delle Novelle per un anno, fu rappresentato per la prima volta a Firenze nel giugno 1937.

Il berretto a sonagli invece è una commedia in due atti che rientra nella seconda fase dello scrittore siciliano, quella del teatro umoristico-grottesco. Il titolo si riferisce al berretto portato dal buffone, il copricapo della vergogna ostentato davanti a tutti e la tematica, a distanza di più di cent’anni dalla sua composizione, è più che mai attuale per il suo racconto della violenza contro la donna.

La cornice degli spettacoli sarà il Giardino di S. Alessio, sull’Aventino: un solenne balcone sulla Città, un luogo silenzioso, intenso, elegante, ideale per una rassegna teatrale votata all’ironica tragedia e commedia tragica.

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Enrico Salvi